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Erdogan a Berlino, e il turco
visione sacrale della lingua che parla. Ed ogni volta che ritorna in
Germania ci tiene a dire ai due milioni di turchi-tedeschi che la sua
– cioé il turco – è una lingua sacra,
inviolabile, inalienabile. E che pertanto sarebbe „un crimine“
contro l’umanità, anzi „un’offesa dei
diritti umani“ pretendere dai suoi connazionali che finalmente
imparino, dopo 50 anni in Germania, anche il tedesco. E’
questo, davanti ad una Merkel allibita, il messaggio più
importante – ed agghiacciante – che il premier turco ha
lanciato durante la sua visita schoking a Berlino e dintorni.
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