CRESCE IL CONSENSO PER GIORGIO PAGANO
Tutti i partiti italiani per l’iniziativa radicale
Giorgio Pagano, esponente radicale responsabile della Campagna per il diritto alla Lingua & alla Lingua Internazionale, è riuscito, con la sua protesta pacifica espressa con un lungo digiuno di dialogo con la ministra Moratti, a porre all’attenzione del mondo politico un problema mai finora affrontato seriamente, quello della comunicazione internazionale nell’Unione Europea, destinato ad acuirsi maggiormente con la prossima adesione di altri dieci Paesi.
Due le linee proposte dai radicali al ministro: riconsiderare la comunicazione nell’UE alla luce della prossima entrata di dieci nuovi Paesi e sperimentare nelle scuole, su base volontaria, l’utilizzo dell’esperanto come lingua transnazionale.
Da quattro mesi il Partito Radicale chiedeva un incontro con la ministra della Pubblica Istruzione Moratti per chiarire i motivi per i quali le iniziative concordate col ministero stesso nel campo della democrazia linguistica non trovassero attuazione, a cominciare dalla prima conferenza europea sulle lingue prevista per il semestre italiano con il titolo “Comunicazione e lingue nell’Europa dei 25”. La ministra, a tre mesi dall’inizio del semestre di presidenza italiana dell’UE, non dava segno di voler procedere alla convocazione della conferenza, e Giorgio Pagano decideva di dare inizio, il 26 settembre, Giornata europea delle lingue, uno sciopero della fame alla maniera gandhiana, sciopero ora sospeso per il consenso della ministra Moratti a ricevere il successivo 23 ottobre la delegazione radicale.
Nonostante ad oggi si sia ancora sulla via interlocutoria, la campagna di fax, lettere e sottoscrizioni internet (http://www.radicalparty.org/appello_moratti/ ) per la Conferenza europea delle lingue continua con un consenso crescente da parte di personalità della cultura e della politica, il che già costituisce un grosso successo insperato per un tema che lascia, per indolenza o per superficialità, la maggior parte dei cittadini italiani del tutto indifferenti. Si segnalano vari interventi a favore dell’iniziativa. La totalità dei partiti -secondo un lancio del Partito Radicale Transnazionale- ha aderito alla campagna. L’onorevole. Maran (Democratici di Sinistra) ha chiesto al presidente della Commissione per le politiche dell’UE, onorevole Stucchi, di consentire l’immediata audizione della delegazione radicale da parte della XIV Commissione e di invitare la ministra Moratti a riferire in Commissione per indicare come possano trovare attuazione le iniziative che la ministra stessa ha definito. L’eurodeputato Marco Cappato allarga all’Europa il fronte dell’iniziativa con un appello rivolto al presidente di turno Silvio Berlusconi, al presidente della Commissione Europea Romano Prodi, al presidente del Parlamento europeo Pat Cox e a tutti i parlamentari europei per la convocazione urgente di una prima Conferenza sulle lingue in Europa che «politicamente e con la partecipazione delle organizzazioni dei cittadini interessati, affronti i problemi relativi alla comunicazione linguistica europea 1) esaminando l’attuale politica linguistica delle Istituzioni dell’UE, che rischia di portare al caos; 2) affrontando la politica linguistica per l’intera Unione, a cominciare da quella dell’insegnamento delle lingue nelle scuole; 3) ponendosi il quesito di come e in quanto tempo riuscire a consentire la comunicazione transnazionale diretta dei singoli cittadini tra di loro, quale che sia il loro censo, la loro età o il loro livello d’istruzione».
Tra i primi firmatari: Armando Cossutta, Antonio Di Pietro, Guido Podestà, Luciana Sbarbati, Mariotto Segni, Antonio Tafani, Pasqualina Napoletano, Vincenzo Lavarla, Monica Frassoni.