Ecco un italiano felice che ha avuto il coraggio d'investire sull'Italia, anzi sull'italiano. La crisi economica, la recessione, lo spread e il calo del Pil gli fanno un baffo. I suoi affari vanno a gonfie vele: 30 per cento d'incremento annuo. Perchè l'italiano, inteso come lingua tanto bistrattata in Italia, è invece amatissimo dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, dove ormai da molto tempo non viene più associato a pizza, brillantina e mandolino: il numero degli studenti che lo imparano nelle università statunitensi è cresciuto del 60 per cento in otto anni; con spagnolo e cinese è la lingua straniera più studiata negli Usa; a fine 2011 il New York Times ha inserito i Canti di Giacomo Leopardi fra i 10 libri da non perdere; Roma contende a Parigi e a Londra il primato di destinazione preferita dai turisti americani.

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