Da che l’inglese è diventato una lingua franca, come ha influenzato il nostro modo di esprimerci e fare arte?
Nel 1878, apprestandosi a un giro d’Europa, Mark Twain si prefisse di padroneggiare quella che, in un saggio eponimo, avrebbe più avanti definito “La terribile Lingua Tedesca” (1880). Ci aveva già provato (fallendo) circa trenta anni prima, da adolescente dotato di una memoria migliore e di una mente più elastica. Questa seconda volta, i suoi sforzi rafforzarono in lui la convinzione che il tedesco «dovesse essere delicatamente e con reverenza messo da parte, insieme alle altre lingue morte, dal momento che soltanto i morti dispongono del tempo necessario a impararlo».
Tuttavia Twain quel tempo lo trovò. In visita presso la camera delle meraviglie del Castello di Heidelberg, sorprese il custode che gli confidò che il suo tedesco «era davvero eccezionale, forse unico [...] e voleva aggiungerlo al suo museo». Nel 1897, in occasione di un altro viaggio attraverso Svizzera e Austria, lo scrittore impressionò a tal punto i membri del ‘Presseclub Concordia’ di Vienna da essere invitato al loro festival in un Bierpalast, per tenere una lezione liberamente ispirata al suo saggio del 1880. Non importa quanto gli occorse, molto semplicemente Twain aveva dovuto imparare il tedesco: nel 19esimo secolo, se desideravi muoverti nell’area attualmente nota come Germania, Austria e Svizzera, non avevi altra scelta.
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