Il Consiglio d'Europa avverte la Slovenia: bisogna eliminare scorie del passato come quella che non riconosce l'uso della lingua serba come diritto della minoranza
 
Il Consiglio d'Europa ha sollecitato il governo di Lubiana ad assumere una decisione che oggi appare largamente scontata ma appare figlia delle tensioni che vent'anni fa accompagnarono la fine della ex Jugoslavia; quella di inserire nella Costituzione l'uso delle lingue che appartengono alle minoranze. Nel caso della Slovenia la secessione praticamente si svolse senza violenze (il solo altro esempio di questo tipo sarebbe stato poco dopo quello della Macedonia) ma Lubiana era anche capitale del solo luogo in cui non si parlasse la lingua serbo-croata che veniva insegnata nelle scuole, ed anche per questo era vista come simbolo di un potere che in quei momenti veniva rifiutato.
 
Leggi l'articolo di italintermedia.globalist.it/