POLITICA VATICANA
Mazzini, Zamenhof, il Papa e l'Europa
Bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini, centenario del primo Congresso mondiale di Esperanto a Boulogne-Sur-Mer con 668 partecipanti provenienti da 20 Paesi.
Essenziale per Mazzini era realizzare il principio dell'uguaglianza; sviluppò le sue posizioni ideali nella rivista «Giovine Italia» e nell'organizzazione della «Giovine Europa» (Atto di fratellanza -1864; Patto di fratellanza -1871).
Gli eredi del pensiero di Mazzini riconoscono e stimolano la fratellanza dei popoli e lo spirito del cosmopolitismo.
Eideale di Zamenhof è la conciliazione tra gli uomini: essa si basa pure su principi di fratellanza e di uguaglianza, come da lui dimostrati nel suo discorso tenuto al primo Congresso.
Grazie alla lingua internazionale il suo sogno, per la prima volta, ha cominciato a diventare realtà: uomini di Paesi diver-
si si sono compresi e parlato come fratelli, non come francesi a inglesi o russi a polacchi, ma come uomini che parlano a uomini.
Secondo Zamenhof però la «fraternizzazione» si può compiere se i popoli e le classi si incontrano su un piano di parità, grazie a un idioma pianificato in grado di riconoscere l'uguaglianza fondamentale di tutte le lingue etniche.
Molto significativo è il fatto che il nuovo Pontefice, Joseph Ratzinger, abbia scelto una volta eletto il nome Benedetto, patrono d'Europa.
Si dice che abbia scelto Benedetto perché l'ultimo era nemico dell'«inutile strage». Si dice anche che abbia in animo di intensificare l'uso del latino come lingua neutrale unificante della Chiesa.
E per il mondo moderno laico e per l'Unione europea non potrebbe avere analogo ruolo un idioma ausiliare come l'esperanto, considerato il latino moderno?
Renzo Segalla, Bolzano
Corriere dell’Alto Adige del 24/4/05