FIRENZE CAPITALE DELL' ESPERANTO di Nicolino Rossi
Firenze ha ospitato, il 91° Congresso Mondiale di Esperanto, che ha visto la partecipazione di oltre 2200 esperantisti da sessanta Paesi dei cinque Contintenti. L'ultimo Congresso mondiale esperantista, in Italia, si era tenuto a Bologna nel lontano 1955, ben mezzo secolo fa. l'Italia, e Firenze in particolare, sono state fiere di avere contribuito al successo di questa variopinta ed unica manifestazione dell' amicizia e della vera comprensione interetnica. Tramite una sola lingua neutrale, 1' Esperanto, usata costantemente da ogni
partecipante durante tutti i momenti della lunga settimana congressuale, la ricchissima proposta lettereraria, artistica e scientifica, a cui hanno contribuito congressisti dalle moltissime e più diverse lingue e culture, ha polarizzato 1' attenzione dei partecipanti nelle belle sale del Centro Congressi e della Fortezza da Basso di Firenze. Durante la solenne inaugurazione del Congresso, ha preso la parola, fra gli altri, l'Assessore del Comune di Firenze, Eugenio Giani che ha ringraziato gli Esperanatisti convenuti, perchè essi aiutano Firenze ad essere
costruttrice di pace. Infatti la vocazione degli esperantisti è: pace, solidarietà e intercomprensione, che sono proprio le parole contenute nello statuto della città. Il Presidente della Associazione Mondiale Esperantista, Dott. Renato Corsetti, ha sottolineato che solo Firenze,
culla dell'Umanesimo e del Rinascimento e città del Davide di Michelangelo (che è stato il "logo" del Congresso)
poteva ospitare un congresso mondiale di esperantisti che sono tanti piccoli Davidi della tolleranza, del pacifismo e della solidarietà impegnati ogni
giorno contro i Golia delle ingiustizie umane e della discriminazione fra popoli e nazioni. Vario e impostato sulle radici della cultura italiana e latina il programma culturale con prolusioni, naturalmente in esperanto, che hanno toccato 1 ' Umanesimo, il Rinascimento, 1' arte rinascimentale, l1 influenza del latino e dell' Umanesimo neh" Europa rinascimentale, con dotte conferenze su II Principe
di Machiavelli, I Promessi Sposi di Manzoni ed I Malavoglia di Verga, tre opere della letteratura italiana
presentate in anteprima al Congresso nella loro versione esperanto. Sul versante scientifico si sono potute ascoltare stimolanti conferenze su temi di medicina, ecologia, medicina alternativa, astrofisica, computer e tecnolgie connesse, interlinguistica ecc. ecc. Nutrita anche la partecipazione al Congresso Mondiale degli esperantisti napoletani guidati dalla Professoressa Maria Luisa Russo, Presidente dell' Ass.Esperantista Napoletana,
alcuni dei quali hanno contribuito anche al programma culturale. Infatti chi scrive, poeta esperatista di Napoli, ha parlato di Francesco Petrarca e dell' Umanesimo, facendo asoltare ai congressisti alcune sue traduzioni di sonetti e canzoni dal Canzoniere. La risoluzione finale del Congresso, il cui tema-guida era Lingue, culture ed educazione per uno sviluppo sostenibile, ha richiamato 1' attenzione dei Governi e dei mezzi d'informazione al Decennio 2005-2014, proclamto dall' UNESCO "Decennio dell' Educazione allo Sviluppo costante e sostenibile" sottolineando il contributo che la comunità esperantofona internazionale può fornire alla conservazione delle biodiversità culturali e linguistiche, minacciate sempre più da un uso globalizzate e discriminatorio di una sola lingua forte che destabilizza le grandi ricchezze e varietà culturali delle numerose etnie del pianeta.
Il Vomerese