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La proposta di due signore parlamentari svizzere.
Chaux-de-Fonds. Due parlamentari svizzere, Gisèle Ory e Francine John-Calame hanno annunciato di aver proposto al Comitato per il premio Nobel per la pace la associazione mondiale di Esperanto.'L’ esperanto- spiega una nota dell´associazione milanese- e’ la lingua della pace e permette contatti democratici in quanto tutti i parlanti sono su un piede di parita’. Infatti, l’esperanto, cosi’ hanno chiarito le due parlamentari, non e’ collegato storicamente o politicamente a nessun paese in particolare. Una lingua nazionale non puo’ essere lingua internazionale, perche’ in questo caso i parlanti di questa lingua sarebbero avvantaggiati rispetto agli altri. L’Unione Europea almeno in linea di principio riconosce l’importanza dell’uguaglianza linguistica e non privilegia alcuna lingua sulle altre. L´esperanto e’ stato insegnato in molte zone di guerra, ad esempio nei campi dei rifugiati afgani, e funziona da un secolo come lingua della pace. Esso permette di uscire dagli schemi di ostilita’ storica, come sta succedendo in Cina, Giappone e Corea, dove e’ utilizzato per la redazione di una storia comune.L´Unesco l´ha capito da tempo, affermando che l’esperanto ha gli stessi scopi dell’Unesco: circolazione libera delle informazioni e progresso nel campo dell’educazione, della scienza e della cultura. Sia nel 1954 che nel 1985 l’assemblea generale dell’Unesco ha votato delle risoluzioni per attirare l’attenzione degli stati membri sull’opportunita’ di insegnare l’esperanto nelle scuole.Nel 2008 questa associazione (fondata nel 1908) festeggia il suo centenario. Per questo motivo e per i motivi generali gia’ detti essa viene proposta dai parlamentari di molti Paesi come candidato al premio Nobel per la pace. Le lettere di proposta, come quelle di Gisèle Ory e Francine John-Calame, sono gia’ partite o stanno partendo per Oslo. |
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