La società multiculturale e il "code-switching"
Cari Italians,
viviamo in una società multiculturale che inevitabilmente dà origine a una babele di lingue, una serie di idiomi che spesso si influenzano tra loro. E allora per poter comunicare come si fa? Si usa quello che i linguisti chiamano code-switching, una "commutazione di codice" che prevede l´utilizzo intrecciato della lingua madre con i pochi termini che si padroneggiano della lingua in comune con l´interlocutore, ovviamente farcendo il tutto con un'accentuata mimica. E' così che nascono nuovi idiomi come l´itagnolo, il japlish o l´italiese /tipico qui a Toronto), rispettivamente un mix maccheronico tra italiano e spagnolo, inglese e giapponese e tra italiano e inglese. Le influenze linguistiche spesso creano termini presi in prestito da una lingua che vengono utilizzati in quella di arrivo con un significato diverso dall´originario. Seguendo un qualsiasi programma vi capiterà di sentir parlare di "pressing in aera" per intendere che i giocatori di una squadra di calcio esercitano pressione su un atleta della squadra avversaria per impedirgli di segnare, ma se un allenatore italiano usasse questo termine in una squadra di calcio inglese vedrebbe tutti i suoi giocatori impegnati a stirare, visto che per gli anglofoni "pressing" significa proprio "stirare". Altra situazione comica si creerebbe se un bambino si recasse in una cartolibreria inglese con l´intento di acquistare del nastro adesivo trasparente e chiedesse dello scotch: il commerciante penserebbe di trovarsi di fronte a un alcolista in erba, poiché in inglese scotch indica il whisky scozzese. L´inglese è la lingua della comunicazione di massa, dunque tutti siamo portati a utilizzarla per comunicare con persone di altre nazionalità. Così Jean Paul Nerrièr, ex dirigente IBM, ha avuto la brillante intuizione di teorizzare il Globish, un inglese semplificato che si basa sull´utilizzo di 1500 lemmi a fronte dei 615.000 presenti nell´Oxford Dictionary. Per il globish, ribattezzato come il nuovo esperanto, al posto di kitchen basterà dire «room in which you cook your food», oppure "nephew" verrà sostituito da «son of my brother/sister». Una comunicazione semplificata che ci aiuterà certamente a farci capire, ma che potrebbe limitare la nostra personalità, espressa proprio attraverso il linguaggio, e che con il globish potrebbe, forse, essere una personalità anch'essa semplificata.
Riccardo Mancini,
Corsera 21.12