Facciano «du» chiacchiere
“Dek, naù, ok, sep, ses, kvin, kvar; tri, du, unu, nulo». Ovvero, zerooo!'
Pronti, viaaaa! Provata l’ebrezza del conto alla rovescia dal «dek»-(dieci) al «nulo» (zero), la lezioncina di Esperanto può cominciare. «Hodiaù» è «sabato dudek ok Julio». E' un «tago» di «somero». Capito? Difficile? E allora eccovi la soluzione: oggi (hodïaù) è sabato (sabato) ventotto (dudek ok) luglio (Julio) è un giorno (tago) d'estate (somero). «Dankegon» (grazie mille), dovreste rispondere. Oppure «mi ne komprenas», non capisco. Non resta che ritentare. Magari fingendo di andare a fare la spesa. Così entriamo in un «butiko» (negozio) per comprare «teo» (té) e «Akvo» (acqua), un «kelkaj» (pochino) di «viando» (carne) e di «frukto» (frutta)'. Però è necessario andarci in «aùtobuso» (bus) perché la bottega è «malproksime» (lontano). E siccome è pomeriggio, appena si entra bisogna dire «Bonan tagon» (buon pomeriggio). E a voi; invece, bottegaio dirà «Saluton», ovvero Ciao;