AMICO DEL POPOLO del 30 sett. 2001
I testi liturgici in questa lingua hanno avuto regolare approvazione
Cresce l´interesse della Chiesa per l´Esperanto
Nei primi anni della Chiesa la lingua usata in Palestina era l´aramaico. Questo facilitò la diffusione della dottrina cristiana negli ambienti giudaici più poveri. Infatti, l´aramaico era lingua del popolo, mentre l´ebraico era la lingua dei sacerdoti e degli scribi, quindi delle classi sociali alte. In seguito, con San Paolo, le comunità cristiane iniziarono ad usare il greco-koinè, cioè l´idioma dei regni elle-
' nistici. Grazie ad esso, i cristiani comunicavano tra loro con simboli legati a parole greche. L´uso del greco avviene per i libri del nuovo testamento: abbiamo il vangelo secondo Matteo in due codici (in aramaico e in greco), mentre i vangeli secondo Luca e Giovanni e le lettere paoline sono stati scritti in greco-koinè.
Il Cristianesimo, giunto anche nella capitale dell´impero romano, fa proprio anche il latino. Lo useranno i filosofi San Agostino e San Tommaso D'Aquino. Allora il latino veniva parlato da tutte le popolazioni dell´impero romano, il quale l´aveva imposto di fatto, a scapito delle lingue locali, come l´etrusco, già scomparso ai tempi di Gesù. Però, non mancarono personaggi illustri come i santi Cirillo e Metodio, i quali per evangelizzare i popoli slavi tradussero la Bibbia e la Liturgia nell´idioma locale.
Dai tempi delle persecuzioni fino ad oggi, la lingua ufficiale della Chiesa cattolica è stata il latino. Dopo il Concilio Vaticano II, la messa si può celebrare anche nelle lingue nazionali. Oramai il latino viene sempre meno usato nell´ambiente ecclesiastico e quando accade (come nel recente concistoro, quando alcuni cardinali lo hanno usato) esso diventa motivo di sorpresa e anche di problemi linguistici.
Nella gerarchia cattolica sono molti i simpatizzanti
dell´idea esperantista.
Anche papa Giovanni Paolo II ha espresso attenzione per l´esperanto: a Pasqua e Natale, anche l´esperanto è fra le lingue in cui il papa rivolge il suo augurio al mondo. Fra i prelati esperantisti che hanno espresso vicinanza al movimento esperantista cattolico ricordiamo: il cardinale di Genova Tettamanzi (nella foto) e l´arcivescovo di Praga Miloslav Vlk. Radio Vaticana diffonde tre volte a settimana trasmissioni in esperanto. Dal 1903 la rivista
"Espero Katolika" (Speranza Cattolica) aggiorna i cattolici esperantisti sugli avvenimenti importanti e con informazioni sempre puntuali riguardo al movimento esperantista cattolico internazionale. Dalla sua fondazione (1910) ad oggi, l´Unione Internazionale Esperantista Cattolica (IKUE) quasi ogni anno organizza congressi; quest'anno si è svolto a Zagabria, in Croazia, in collaborazione con l´associazione dei protestanti, il 15° congresso ecumenico, dal 14 al 21 luglio. Nei congressi si può celebrare la messa in esperanto, infatti i testi liturgici in esperanto (Messale e Lezionario per le domeniche e i giorni festivi) sono stati approvati dalla Chiesa.
Nicola Ruggiero I