Il Simposio interlinguistico si svolgerà in formato virtuale
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L'Università Adam Mickiewicz di Poznan (Polonia) organizza il suo quinto simposio interlinguistico internazionale il 17-18 settembre 2020 a Poznan in forma virtuale. Il tema principale è "Il ruolo delle lingue nella comunicazione interculturale". Durante le due giornate si terranno 60 lezioni specialistiche in tre blocchi paralleli. Le tre lingue di lavoro del simposio saranno l'esperanto, l'inglese il e polacco.
Il simposio è aperto a chiunque voglia partecipare, purché ci si registri (termine ultimo: 15 settembre). I partecipanti potranno seguire le lezioni dal vivo e per il mese successivo all'evento ogni partecipante potrà (ri)vedere i video sulla piattaforma online del simposio.
Il programma e il modulo di registrazione sono disponibili su http://interl.home.amu.edu.pl/interlingvistiko/simpozio2020.html
Collezioni annuali della rivista Esperanto scaricabili gratuitamente
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L'Associazione Universale per l'Esperanto (Universala Esperanto Asocio, UEA) informa che è possibile scaricare gratuitamente sul proprio sito web le annate a partire dal 2019 al 2002 della rivista Esperanto
Per scaricare i numeri gratuiti, bisogna andare all'indirizzo uea.org/revuoj/esperanto e fare clic sul pulsante "Scarica il numero". Non è necessario effettuare la'autenticazione per i numeri di più di un anno fa: subito dopo il clic del mouse il sito richiederà solo un codice di verifica per consentire di scaricare il numero selezionato. L'annata 2019 può essere scaricata attualmente dal numero di gennaio a marzo. Per la raccolta annuale 2020 è possibile scaricare il numero di aprile 2020: uea.org/revuoj (liberamente, senza necessità di effettuare il login o inserire un codice di controllo). La buona notizia è che tutti i numeri più vecchi di un anno sono anche scaricabili gratuitamente nel formato sonoro all'indirizzo uea.org/revuoj/sono.
Infine, l'UEA ricorda che i membri dell'associazione possono scaricare agli indirizzi di cui sopra anche i numeri più recenti. L'associazione invita a visitare tutti i giorni la versione online della rivista Esperanto all'indirizzo revuoesperanto.org, dove si può leggere articoli dall'edizione cartacea oltre a sezioni esclusive e altre notizie.
L'Italia si fa onore ai Concorsi di Belle Arti dell'esperanto
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Domenica 6 luglio, nell'ambito del Festival mondiale di esperanto (MondaFest '2020), durante la cerimonia virtuale di premiazione, la Commissione UEA per i Concorsi di Belle Arti ha annunciato i risultati di quest'anno. Miguel Gutiérrez Adúriz, il segretario della commissione ha accolto gli spettatori e ha annunciato che al concorso hanno partecipato 151 opere provenienti da Africa, Asia, Europa e America. Il presidente del Concorso di belle arti, Miguel Fernández, in un discorso aperto ha annunciato l'imminente pubblicazione di un'antologia di racconti che hanno partecipato al concorso, che compie 70 anni nel 2020. L'intera cerimonia può essere rivisitata sul canale UEA su YouTube, UEAviva: https://youtu.be/t8l1nRyo6a8
Tre italiani hanno ricevuto premi. Nella sezione “Monologoj kaj skechoj”. Tiberio Madonna, di Caserta, ha ricevuto il premio per “Ne tute nur duone”. Nella sezione “Eseoj” Emanuele Bovio Regano, di Vercelli, ha ricevuto il secondo premio (il primo non è stato assegnato) per “Komparo inter Esperanto kaj Okcidentalo”. Nella sezione “Poezio”, Tiberio Madonna, di Caserta, ha ricevuto il terzo premio per “La renkonto kun la trompo”. Nicolino Rossi, di Napoli, ha ricevuto il primo premio per “Nia kvaropo admirinda”.
Cina: Mongolia interna, nuova politica educativa non eliminerà l'insegnamento della lingua mongola
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Roma, 07 set 12:00 - (Agenzia Nova) - Cina: Mongolia interna, nuova politica educativa non eliminerà l'insegnamento della lingua mongola - Il governo locale della Lega di Xilin gol nella Mongolia Interna ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega che il nuovo regolamento scolastico introdotto di recente non porterà alla cancellazione delle lezioni in lingua mongola, né segna la fine delle politiche volte ad aiutare gli studenti delle minoranze etniche. La dichiarazione è stata rilasciata... Leggi l'articolo completo su agenzianova.com
«Niente più lingua mongola a scuola»: la Cina fa infuriare migliaia di studenti
- Paolo Salom su corriere.it
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Proteste della minoranza etnica mongola per la nuova politica imposta da Pechino: il Mandarino rimpiazzerà l’idioma nella regione della Mongolia Interna. «Così la nostra lingua morirà»
Sono gli eredi di un impero che, pur se brevemente, tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, unì politicamente Oriente e Occidente e fu il secondo più vasto della Storia. Il suo fondatore, Gengis Khan, è avvolto ancora da un’aura di grandezza (e terrore). Oggi, i discendenti dei guerrieri che non scendevano mai da cavallo, nemmeno per dormire o mangiare, sono andati in strada, nella regione rimasta in mano alla Cina e che oggi è chiamata Mongolia Interna, per salvare l’ultima vestigia della loro identità: la lingua. In migliaia, riferisce il New York Times, hanno manifestato contro la decisione delle autorità di Pechino di «armonizzare» i curriculum scolastici nazionali togliendo alle minoranze, mongoli e coreani ma anche tibetani e uiguri, la facoltà di insegnare materie come letteratura o storia nella propria lingua, sostituendola con il «putonghua», ovvero il cinese standard (da noi spesso chiamato Mandarino).
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L’UNESCO pubblica il suo primo libro in esperanto "Dall'idea alle azioni: i 70 anni dell’UNESCO"
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Quest’anno l’Unesco e l’Associazione Mondiale per l’Esperanto (Universala Esperanto Asocio, UEA) hanno pubblicato il libro “Dall’idea alle azioni: 70 anni di Esperanto”. Irina Bokova, ex direttrice generale dell'UNESCO dal 2009 al 2017, ne ha scritto la prefazione.
Questo libro è dedicato agli innumerevoli uomini e donne che lo hanno fatto, in tutto il mondo, in associazione o individualmente, nelle Commissioni nazionali o nei club UNESCO, presso la sede centrale o sul posto. L'UNESCO è una rete di persone in tutto il mondo, diverse e unite nei valori e nel loro impegno a sviluppare, secondo le parole della Costituzione dell'UNESCO, "la solidarietà intellettuale e morale dell'umanità". Il libro presenta storie di come l'UNESCO ha adempiuto a questa missione, riflettendo la profondità, la portata e l'impatto del lavoro dell'UNESCO per garantire l'educazione a tutti, preservare e creare consapevolezza del patrimonio culturale e naturale universale, proteggere la libertà di parola, migliorare tutto scienze per il bene di tutti, per combattere il razzismo e per il dialogo, la tolleranza e l'inclusione sociale e per dare potere alle ragazze e alle donne in ogni società.
L'Associazione Mondiale per l'Esperanto e la sua sezione italiana, la Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it), promuovono l'impegno multilaterale del movimento esperantista per un mondo più pacifico, giusto e sostenibile e per questo motivo da oltre 60 anni lavora con le Nazioni Unite (ONU).
Comunicato 26 luglio
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Il 26 luglio 1887, a Varsavia, veniva pubblicato il primo libro nella lingua internazionale esperanto, che all’inizio non aveva nemmeno un vero nome. L'opuscolo si intitolava laconicamente “Lingua internazionale” e venne tradotto in francese, inglese, ecc. Da questa data la lingua ha progressivamente preso piede e si è diffusa in tutto il mondo.
In questa occasione la Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) sottolinea l'importanza dei diritti linguistici dell'uomo e la necessità di politiche a protezione di essi. L'esperanto si propone come strumento per superare le barriere linguistiche, con il quale persone di diverse culture possono pacificamente e fraternamente mettersi in comunicazione.
Il movimento esperantista è una comunità oggi diffusa in tutto il mondo che da oltre un secolo rappresenta un esempio di efficace di comunicazione interculturale. Nel 1954 L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha approvato una risoluzione in cui viene riconosciuto che i risultati ottenuti dall'esperanto in materia di scambi culturali coincidono con i propri scopi ed ideali. Un ulteriore riconoscimento ancora più esplicito, è giunto nel 1985 con la risoluzione di Sofia, con la quale si chiede "al Direttore Generale di seguire costantemente lo sviluppo dell'esperanto come strumento per una migliore comprensione fra nazioni e culture diverse".
Scegliere o porre una lingua in una posizione di preminenza sulle altre esclude i non madrelingua dalla politica, dall’educazione, dall’accesso al commercio e a molti altri aspetti della vita della società. Questo rafforza le disuguaglianze socio-economiche tra le persone.
Il rispetto dei diritti linguistici è una delle condizioni necessarie per mondo più pacifico, giusto e sostenibile. Questa era l'ideale di Ludovico Zamenhof, che il 26 luglio di 133 anni fa aveva firmato l'opuscolo con lo pseudonimo "Dottor Esperanto" (il dottore speranzoso). Questo principio è valido ancor di più oggi, dopo due conflitti mondiali, diversi genocidi, una guerra fredda e le nuove tensioni tra le superpotenze.
Perché a scuola conviene studiare il tedesco e il francese più dell’inglese
- Michele Gazzola su corriere.it
- Rassegna Stampa
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E’ un falso mito che in Europa tutti parlino l’inglese: più della metà degli europei non lo sa. Tanto più ora che Londra se ne è andata, è indispensabile studiare i due veri idiomi forti dell’Unione: quelli della locomotiva franco-tedesca
Il tema della politica linguistica non sembra ricevere adeguata attenzione nei numerosi dibattiti e iniziative per favorire il rilancio del paese appena uscito dall’emergenza da coronavirus. Sappiamo che non vi può essere una vera e duratura ripresa senza nuovi e cospicui investimenti in istruzione, e quindi in educazione linguistica, ma manca una visione strategica che tenga conto dei profondi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni e di ciò che la crisi sanitario-economica ha messo in evidenza. E cioè che per diverse ragioni è ora necessario diversificare maggiormente le competenze linguistiche della popolazione investendo più risorse nell’apprendimento di lingue diverse dall’inglese, e in particolare nel tedesco e nel francese.
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