Heathrow. Collisione evitata per pochi secondi

Sfiorato l'incidente aereo: i piloti non sapevano l'inglese

 

Sul giornale britannico Times Online è apparsa la notizia piuttosto allarmante della scarsa padronanza della lingua inglese da parte di molti piloti, soprattutto polac­chi, che aumenterebbe consi­derevolmente i rischi di errori e di incidenti nel traffico aereo internazionale. Un Boeing 737 delle linee polacche con 95 passeggeri più equipaggio ha rischiato a Heatrow di collidere con un altro aereo per non aver capito le istruzioni dei controllori. L'aereo avrebbe sorvolato l'aeroporto per oltre mezz'ora cercando di identificare la giusta posizione e decidendo infine di atterrare in una pista sbagliata costringendo il controllore a far sgomberare di tutta urgenza l'area occu­pata da un altro velivolo. "L'incidente- afferma il Times - pone in risalto i rischi dovuti alla scarsa conoscenza del­l'inglese di tanti piloti stra­nieri che si servono degli ae­roporti britannici. L'inglese è la lingua internazionale del­l'aviazione ma molti paesi non hanno rispettato il ter­mine di marzo di quest'anno, posto dall'ICAO (l'organiz­zazione internazionale del­l'aviazione civile), per assicu­rare che i loro piloti conosca­no l'inglese." La Polonia ha chiesto all'ICAOuna proroga fino al marzo 2011 dopo di che i piloti senza la dovuta competenza linguistica saran­no banditi dal traffico aereo internazionale.

 

Finora, secon­do i dati dell'ICAO, degli 800 piloti polacchi in servizio sulle linee internazionali solo 15 avrebbero superato la prova di inglese. David Learmount, direttorew di Flight International, sup­pone che se invece di un con­trollore britannico si fosse trattato di un controllore francese che parlava inglese sarebbe stato ancora peggio e esprime tutta la sua preoccu­pazione per l'ondata di nuovi paesi che si sono lanciati nel traffico aereo internazionale senza avere piloti con com­petenze linguitiche adeguate, affermando che per molti piloti imparare l'inglese è molto più difficile che im­parare a volare.

Giorgio Bronzetti

 

da Cronaca d’Abruzzo del 15/6/08