Il responsabile web dell’Accademia della Crusca e docente di linguistica italiana presso l’Università di Firenze spiega come la maggioranza dei problemi della nostra lingua derivi da un atteggiamento passivo nei confronti delle culture straniere

MILANO - Difendere la propria cultura dalle mode e dai neologismi stranieri per salvaguardare la lingua Italiana. Ad affermarlo Marco Biffi, responsabile web dell'Accademia della Crusca e docente di linguistica italiana presso l’Università di Firenze.


NEOLOGISMI ANGLOSASSONI - Nell’esordire con la sua analisi, Biffi focalizza la sua attenzione sui forestierismi ed i neologismi. “Sono parole soprattutto di origine anglosassone. Il vero problema riguarda il fatto che le parole inglesi entrano nell’Italiano perché sono veicolate da concetti e strumenti nuovi, nati e sviluppati in ambiente anglosassone.” Secondo il docente di linguistica italiana, l’atteggiamento passivo non favorisce la conservazione delle peculiarità dell’Italiano. “Ultimamente, c’è stata una polemica sui corsi magistrali che si tengono esclusivamente in inglese. Il principio che insegnare in inglese sia di qualità maggiore non fa bene alla lingua italiana. Ciascuna lingua rappresenta la cultura dalla quale deriva.”

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