Nel Vecchio Continente l'idioma di Pushkin è al quinto posto tra le lingue straniere più diffuse. Una tendenza che si conferma anche in Italia, nella Giornata Internazionale della Madre Lingua: l'Università Ca' Foscari di Venezia ha registrato nell'anno accademico 2012/2013 un +50 per cento di iscritti ai suoi corsi.

Aveva già superato lo spagnolo conquistando il terzo posto tra le lingue più parlate al mondo, dopo inglese e cinese. Ora il russo si prepara a espugnare anche l’Europa. A rivelarlo è il recente sondaggio Eurobarometro, "Gli europei e le loro lingue", condotto nel giugno 2012 per fotografare la conoscenza delle lingue straniere tra i cittadini dell’Unione Europea. Il risultato non sorprende: il russo, infatti, risulta nella top 5 delle lingue straniere più diffuse in Ue, dopo l’inglese (38 per cento), il francese (12 per cento), il tedesco (11 per cento), lo spagnolo (7 per cento) e il russo, per l’appunto (5 per cento). Una percentuale destinata, con ogni probabilità, ad aumentare.

Nella Giornata Internazionale della Lingua Madre, celebrata dall'Unesco il 21 febbraio, basta leggere i dati di alcune tra le più importanti università italiane per capire l’importanza che i giovani del Belpaese stanno riservando all’idioma di Pushkin: all'Università Ca’ Foscari di Venezia gli studenti che hanno scelto la lingua russa per l’anno accademico 2012/2013 sono circa 300. Il doppio rispetto all’anno precedente. “Un trend in continua crescita negli ultimi anni – fanno sapere dall’ateneo veneziano -, a conferma di un interesse sempre maggiore nei confronti di una lingua che può offrire sempre più sbocchi lavorativi”.

In cima alla classifica dei Paesi più ferrati con il russo ci sono ovviamente gli Stati dell’ex blocco sovietico: Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia e così via. Non è da molto infatti che lo Stivale si è avvicinato al cirillico. E il feeling non manca.

Leggi l'articolo di Svetlana Borisova - russiaoggi.it