Lo ha deciso il sindaco facente funzione. La misura entrerà in vigore il 12 marzo
 
L’amministrazione pubblica della città di Sebastopoli in Crimea ha adottato il russo come lingua ufficiale per la corrispondenza e il disbrigo delle pratiche amministrative. La decisione è stata presa da Dmitrij Belik, capo dell’amministrazione cittadina facente funzione del sindaco.
 
Nel comunicato ufficiale si afferma che la decisione sull’attribuzione alla lingua russa dello status di lingua ufficiale si basa sulla Carta Europea delle lingue regionali e delle minoranze etniche, ma anche sulla legge ucraina “I principi fondamentali della politica linguistica dello Stato”.
 
Quest’ultima legge, approvata durante la presidenza di Viktor Yanukovich, garantiva alle lingue non ufficiali (compreso il russo) lo status di una lingua regionale nelle regioni dove le minoranze etniche che consideravano una determinata lingua - lingua madre -  costituivano almeno il 10% della popolazione residente. In tal caso la lingua regionale acquisiva lo status di lingua regionale e veniva utilizzata per le pratiche amministrative e comunicazione del potere locale con i cittadini. Nell’agosto del 2012 il Consiglio cittadino di Sebastopoli aveva già attribuito al russo lo status di lingua regionale.
 
Tuttavia, dopo il rovesciamento di Yanukovich, il Parlamento ucraino ha abolito la legge sulla politica linguistica. Dopo i disordini nel Sud e nell’Est dell’Ucraina, il presidente ucraino ad interim Aleksandr Turcinov ha promesso di mettere il veto sulla decisione di abolire la legge sulla politica linguistica, ma ciò tuttora non è stato fatto. In ogni caso l’attribuzione dello status di lingua ufficiale al russo rende il suo status superiore a quello di una lingua regionale, proclamandolo difatti l’unica lingua ufficiale. La decisione del capo dell’amministrazione cittadina di Sebastopoli entrerà in vigore il 12 marzo.