30.10.2004 Alpazur

Segnalazioni del Comitato Allarme Lingua

di abusi di lingua

e di un lodevole corretto uso dell’italiano in un ospedale teatino

di Giorgio Bronzetti

Il Comitato di difesa delle lingue e delle culture “Allarme Lingua ha ricevuto in questi giorni numerose segnalazioni di mostri di lingua e abusi di termini inglesi.

Lilia Fabretto, di Roma, non riesce a mandar giú termini come Bankitalia, welfare, premier, question time, privacy (nella legge sulla tutela dei dati personali n° 675 del 31 dicembre 1996 e nel decreto legislativo 196/2003 in materia di protezione dei dati personali troviamo termini come riservatezza, ma non privacy, estraneo alla lingua italiana, lingua evidentemente di scostumati!), call center e authority, e manda diversi ritagli di giornali infiorellati di dolce stil nuovo.

In un articolo di appena dieci righe del “Radiocorriere”, sulla De Filippi, troviamo: talent scout, reality show, prime time, day time, fiction e share.

La Fabretto riferisce indignata come Francesco Sabatini, presidente dell’Accademia della Crusca, sommo baluardo del patrio idioma, abbia affermato nel corso della trasmissione “Pagine del giorno di Roberta Giordano” di “Radio 24 Il Sole 24 Ore” del 29 settembre dell’anno scorso: «Dobbiamo accettare gli anglismi perché l’inglese sarà il nostro pane quotidiano di domani»; e, infatti, nel nuovo dizionario di Sabatini vi è una vera invasione di quelli che una volta si chiamavano barbarismi.

Dal dottor Umberto Broccatelli, cultore attento di lingue (è suo il dizionario Esperanto-Italiano Italiano-Esperanto della Zanichelli in libreria in questi giorni) e collaboratore di Allarme Lingua, riceviamo per conoscenza una lettera indirizzata ad una ditta romana che strapazza l’italiano:

«Spett. Ditta CESARI

oggi ho visto in una via periferica di Roma un vostro grosso cartellone pubblicitario che dava due numeri telefonici: uno per SHOW ROOM e l'altro per OUTLET. Non mi risulta che queste parole esistano nella lingua italiana. Evidentemente chi ha compilato tale cartellone ha voluto mostrare di conoscere la terminologia americana. In realtà non ha fatto altro che mostrare la sua ignoranza della lingua italiana e confermare il servilismo linguistico ormai purtroppo diffuso in Italia.

Distinti saluti

Umberto Broccatelli»

Infine un dato positivo:

Presso il reparto Pneumologia del Presidio Ospedaliero San Camillo de Lellis dell’ASL di Chieti c’è l’indicazione OSPEDALE DI GIORNO. Il primario cui presumibilmente si deve la novità, cioè l’uso della lingua italiana al posto dell’inglese Day Hospital, è il dottor Fernando De Benedetto, cui vanno i nostri complimenti.

Giorgio Bronzetti