07/12/05 TarantoFuturo

“Allarme Lingua” rilancia l’italiano

di Giorgio Bronzeti

Chieti, 7 dicembre 2005

L’impegno di Kurt Gawlitta del Consiglio scientifico dell’associazione teatina

Nel suo intervento nel corso dei lavori della Conferenza europea sul plurilinguismo (Assises européennes du plurilinguisme http://assisesplurilinguisme.affinitz.com ), che ha raccolto a Parigi a fine novembre scorso i rappresentanti delle maggiori istituzioni culturali europee di difesa delle lingue, Kurt Gawlitta, presidente della Verein Deutsche Sprache (lega per la lingua tedesca) di Berlino/Potsdam e membro del Consiglio scientifico dell’associazione teatina Allarme Lingua, ha proposto l’allargamento all’italiano delle lingue di lavoro dell’Unione europea, attualmente inglese, francese e tedesco. Kurt Gawlitta, che possiede un’ottima conoscenza dell’italiano e una grande simpatia per il nostro Paese (il suo ultimo romanzo è ambientato a Napoli) collabora attivamente con Allarme Lingua fin dalla sua costituzione con grande passione e lealtà. A lui si deve l’ampia documentazione sulla Giornata della lingua tedesca che ha ispirato la formulazione della proposta di AllarmeLingua per l’istituzione della Giornata della lingua italiana il giorno 4 ottobre, festa di S.Francesco, patrono d’Italia e primo esponente riconosciuto della letteratura italiana, accolta con entusiasmo dal sen Lucio Zappacosta che l’ha tradotta nel DDL 3539 attualmente all’esame della 7° Commissione permanente (Istruzione pubblica, cultura) del Senato. A tal proposito i dirigenti dell’associazione Allarme Lingua si augurano vivamente che, superato il travaglio della Finanziaria, si possa rimettere mano al disegno di legge coinvolgendo anche altre forze politiche, specialmente abruzzesi in appoggio all’iniziativa dell’associazione teatina, e che le altre associazioni citate dal progetto, la Dante Alighieri e la Crusca, vogliano intervenire favorevolmente con la loro autorevolezza.


Il Comitato Allarme Lingua www.allarmelingua.it è sorto come reazione alla generale indifferenza verso il degrado sempre maggiore dell’italiano e la diffusa rassegnazione ad accettare l’invasione dell’angloamericano come portato dei tempi moderni. Esso è per l’affermazione del diritto dei popoli alla conservazione e allo sviluppo della propria lingua e della propria cultura e, nell’ambito della comunità internazionale organizzata, per forme di comunicazione non basate sulla sopraffazione del più debole da parte del più forte. L’azione di Allarme lingua si è svolta finora soprattutto attraverso la stampa, e con circolari distribuite a diverse categorie di possibili interessati tra cui linguisti e politici, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema linguistico. Si è inoltre denunciato il moderatore europeo per la discriminazione linguistica operata nelle istituzioni europee nelle offerte di lavoro con la clausola “English mother tongue”, promuovendo sullo stesso tema l’interrogazione del sen. Zappacosta al ministro per le politiche comunitarie Rocco Buttiglione.

Si è denunciato il ministro europeo per l’Agricoltura per non aver rispettato la parità linguistica negli accordi SAPARD con gli Stati dell’est.. Si è lanciato l’Appello per le Lingua d’Europa che sta riscuotendo successo in diversi Stati d’Europa. Allarme Lingua è un’associazione di liberi cittadini, provenienti dalla società civile piú che dal mondo accademico (e questa è la sua maggiore peculiarità), che si rivolgono ad altri cittadini per una presa di coscienza del problema linguistico perché reagiscano con un rispetto maggiore verso la propria lingua e una maggiore attenzione verso il problema a livello internazionale. La tendenza, prevista dalla sociolinguistica come inevitabile, della lingua della potenza egemone ad eliminare le altre, come avvenuto con il latino nei riguardi dell’etrusco, l’osco e le altre lingue del tempo potrebbe essere oggi smentita dalla volontà dei cittadini europei consapevoli di ciò che è in gioco. Nella ricerca delle soluzioni, Allarme Lingua si differenzia dalle altre associazioni di difesa delle lingue per la sua non preclusione verso l’adozione di una lingua non etnica a salvaguardia delle diverse identità culturali.