Resistenza all´inglese

 

di Guido Ceronetti

 

Linguaggio, sempre più vorace di sé... Fino a poco tempo fa sì diceva pubblicamente un diverso dell´omosessuale, più raramente una diversa: oggi la parola è scorrevole e tornata disponibile -però mancano i diversi nel senso del divergere dalle vie obbligate comuni, dell´originalità rispetto alla massa, al profano vulgus che ormai, con modeste eccezioni, è tutti. Di un difetto apparentemente inglorioso, in vorrei farmi un vanto in quanto si tratta indubbiamente di una diversità: ho imparato malissimo l´inglese, lo leggo con sforzo (e meglio se mi faccio tradurre un testo, anche facile), non lo parlo neppure basico, non ne comprendo un accidente (salvo lo stupido how are you, che del resto aborrisco in qualsiasi lingua mi sia rivolto), e farei inorridire Berlusconi ostacolandone l´universale apprendimento scolastico. • Fossi un inglese, un americano, sarei vivamente infastidito trovando, ormai dappertutto in Europa, un novanta per cento almeno di persone anglofone, sia pure di un'anglofonia da non mangiarne i cani. Ma talvolta no... Giovani in tutto il resto, ignorantissimi, nutriti a nutella e quiz, sono capaci di emettere frasi corrette, pronte, di discutere di banche in Tavole Rotonde dove non sipario che inglese, trasmesse in diretta da Radio Santa Pelagio 2. Dunque è entrato, e da ogni luogo ci parla, questo idioma difficile che bisogna davvero essere diversi veri per esserne rimasti, come me, così poco afferrati. A poco a poco sì è imposto dovunque uno spugnoso eurubilinguismo, e questo, in specie, dove sopravvivono - in galassie di chiacchiere -

le lingue più gloriose, originali e gelose (un tempo) del continente: in Francia, in Germania, in Russia ti sentivi a disagio non conoscendo a sufficienza la lingua del posto, adesso ti puoi rivolgere in inglese e qualsiasi passante: risponderà, come se fosse Times Square o la City. Ma se ti sarai imbattuto in un Diverso linguistico, uno che non si rinocerontizza nella carica sorda della neolingua dominante, no. Dagli ectoplasmi telematici mi tengo lontano: sono integralmente anglofoni! A Roma  i primi untori furono calzaturai e guantai. Ricordo quelle prime insegne di uova del basilisco appena dischiuse: Shoes, Gloves, di una quarantina d'anni fa... Ma da tempo, cercando una pizzeria romana, la frase giusta è: «C'è qua vicino una Pizza's House, please?». Il Fast Food s'impiantò, micidiale, direttamente come tale, e così molto più tardi il Call Center. Se ti provi a tradurli ti condanni all’incomprensibilità: Cibo Precotto? Cibo Veloce? Centrochiamate? Se dici «ho fatto shopping» sei capito anche in un ospizio di suonati: a fare un giro di acquisti non ti accompagnerebbe nessuno. Quando la lingua non s'era ancora arresa creò il mirabile "fumetto" da comic strips, e l´incantevole "spogliarello"dal brutale striptease, come aveva creato, fin dal XIX, il toscanissimo bistecca, del tutto orbo di sottosuolo italico (oggi spesso sostituito, anche nei menù, da steak). Ahimè: bandiera bianca al vento, nessuna traccia di Termopili'. La grande lingua definita da Leopardi "onnipotente" (esagerava un po', ma era amore) eccola presa a botte e pesci in faccia da franchising, joint venture, business, leasing, tour operator, jogging, privacy, marketing, full immersion, low cost, deregulation, talk show, realiry show, imprinting, screening, scannering, star system, rockstar, e poi metà delle cose sono hard, e soft l´altra metà, e ne igraffìti latrinari e scolastici mani registrate di nascita (birth) fiorentina o Porta Ticinese sempre più spesso tracciarlo l´ignobile fucking, fuck you, e non mancano radio che trasmettono le news, come se la Censura gli vietasse di diventare, per questi stravolti italofoni, notizie...

Al presentarsi, sulla porta della lingua, brutture come impatto, impattare, impattato, e innumerevoli altre, non hanno trovato né porte chiuse né guardiani. L´Unione europea spiana ogni ostacolo ali 'occupazione dell 'inglese e abbandona le lingue patrie, compenetrate sempre più da Ogm del parlarsi, alla corruzione estinguitrice.

Se i vostri figli si mostrano svogliati o poco svegli nell´apprendere l´inglese dei Tutti, favorite questa loro simpatica inclinazione. Incoraggiateli col mio esempio di antianglofono refrattario! Avevo attitudini, vocazione e passione per fare il comandante di aerei dell 'aviazione civile. Ma la conoscenza dell´inglese era indispensabile. Mi toccò rinunciare.

 

 

Sole 24 Ore del 9/9/07 Vetrina di Guido Ceronetti