Alla ricerca di lingue aborigene perdute: la biblioteca statale del New South Wales, il più popoloso degli stati australiani con capitale Sydney, ha lanciato oggi un progetto di tre anni, che si basa sulle lettere e i diari di ufficiali navali britannici, topografi e missionari. L'obiettivo è di identificare il maggior numero possibile di liste di parole nelle raccolte della biblioteca, per metterle a disposizione delle comunità indigene interessate. Quando i primi coloni misero piede nel 1788 sul luogo che sarebbe diventato il porto di Sydney, erano circa 250 le lingue indigene parlate in Australia. Da allora si stima che più di cento siano andate perdute, ha detto la direttrice della biblioteca, Noelle Nelson. «Tuttavia frammenti di queste lingue possono trovarsi fra le lettere, i diari e i giornali di bordo, che fanno parte delle nostre importanti collezioni».

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