Il latino non morirà mai. Quando fu estromesso dalla messa e ridimensionato nella scuola si pensava che sparisse, ma i timori erano destituiti di fondamento: oggi grazie anche ai palazzi della politica e ai tribunali la lingua degli antichi romani conosce dei rinnovati fasti.

In politica si lotta ogni anno per contenere il deficit, si conserva ad interim più di un incarico (o ministero) con il placet (l’approvazione) dei più e a volte si opera ad usum delphini (per favorire una persona designata dal leader). Il presidente del Consiglio ha disseppellito l’uso dell’espressione fumus persecutionis, di contro gli avversari politici gli rinfacciano le leggi ad personam o ad aziendam.

Bisogna stare attenti però ai falsi latinismi: termini come porcellum o mattarellum che leggiamo sui giornali e ascoltiamo alla Tv sono argute invenzioni di Giovanni Sartori senza essere per nulla imparentate con il latino.