La «crociata» anti-inglese

approda in Europa

 

di ANTONELLO ANTONELLI

 

LA LOTTA di "Disvastigo", l´agenzia di stampa internazionale che diffonde notizie in difesa dell´identità linguistica, che ha sede allo Scalo, fa breccia anche in Europa: dopo le risoluzioni presentate al Parlamento Europeo dal linguista teatino Giorgio Bronzetti, direttore di "Disvastigo" e cultore dell´esperanto, la Federazione Europea dei Partiti dei Verdi, riunita nei giorni scorsi a Bruxelles per celebrare il proprio III Congresso, ha adottato una risoluzione comune per la tutela delle lingue contro lo strapotere dell´inglese e per l´adozione dell´esperanto come conoscenza prelinguistica importantissima per il più veloce apprendimento delle altre lingue straniere. "l´annunciata scomparsa - scrivono i Verdi europei nella loro risoluzione del 90°i dell´eredita linguistica costituita dalla lingua dell´uomo non è solo una catastrofe culturale, ma anche una catastrofi ecologica, e perciò costituisce un; vera una crisi ecologica. Pertanto invitiamo il Consiglio d'Europa, la Commissione F.uropea e i govern: europei, dei Paesi appartenenti all´ Unione Europea, o non appartenenti, a convocare il più presto possibile una conferenza intergovernativa per studiare lo stato del sistema ecologico delle lingue in Europa, chiamando la società civile a collaborare e, specialmente, i partiti europei transnazionali, le Associazioni e le Organizzazioni non governative; sollecitiamo tutti i membri del partito, i deputati verdi nazionali ed europei, i ministri verdi perché appoggino tale Conferenza ed tinche l´istituzione di un Osservatorio linguistico europeo che controlli in quale misura spariscono le lingue europee e, in particolare, le meno diffuse, sia nelle scuole, sia nella società come pure nei mezzi di comunicazione di massa; invitiamo tutti i membri del partito e fra essi in particolare i deputati nazionale ed europei, i membri delle istituzioni governative e anche i ministri verdi, a informare il ministro della pubblica istruzione e le rispettive istituzioni scolastiche del proprio Paese ad appoggiare la sperimentazione europea sull´esperanto e l´approvazione, su vasta scala, del metodo di Paderborn".

 

Il Tempo 10/6/02