I linguaggi del pianeta hanno un tasso di estinzione pari a quello di animali e piante e sono concentrati nelle stesse aree dove la biodiversita' e' maggiore. Uno studio pubblicato dalla rivista Pnas sostiene infatti che tutelando e salvando la flora e la fauna si preservano anche le lingue e viceversa. I ricercatori della Penn State University hanno studiato la biodiversita' linguistica di 35 punti sensibili mondiali che, pur comprendendo solo il 2,3% della superficie della Terra, contengono piu' di meta' delle piante vascolari e il 43% dei vertebrati conosciuti. In queste zone - presenti in tutti i continenti ad eccezione dell'Antartide ? le rilevazioni hanno registrato la presenza di 3202 diversi linguaggi, quasi meta' di tutti quelli parlati, la maggior parte dei quali parlati da nuclei di pochissime persone. "Proprio come la perdita di specie, anche quella di linguaggi puo' avere effetti profondi - spiega Larry Gorenflo il ricercatore a capo dello studio - se scompaiono le lingue si perdono informazioni ambientali molto importanti. Bisogna cercare di preservare gli habitat insieme alla loro cultura".