(AGI) - Sassari, 23 lug. - Il Senato accademico dell'universita' di Sassari chiede il rispetto della legge 182 del 1999 che include il sardo fra le lingue di minoranza ammesse a tutela, "per evitare una discriminazione prevista dalla spending review del governo in materia di personale". Il decreto prevede che non possano essere piu' assegnati dirigenti a tempo indeterminato alle scuole con meno di 600 iscritti, soglia ridotta a 400 per le aree caratterizzate da specificita' linguistica, in cui la Sardegna non e' compresa. A segnalare la questione al Senato accademico e' stata la commissione d'ateneo per la lingua sarda. Il danno per la Sardegna "e' doppio", fa sapere l'universita', in quanto sara' ridotto il numero dei dirigenti scolastici a tempo indeterminato e poi perche' "si stabilisce in modo del tutto arbitrario che le aree geografiche caratterizzate dalla presenza di minoranze di lingua madre straniera (per esempio tedesche, francesi e slovene) siano piu' importanti di altre in cui si parla il sardo o il friulano. "Tra l'altro", segnala l'ateneo sassarese, "il decreto legge produce anche un paradosso per la regione, perche' la minoranza catalana di Alghero rientrerebbe tra quelle da tutelare, a differenza di quella sarda". In una delibera appena approvata, il Senato accademico auspica che per la Sardegna si riveda la normativa nazionale e che si riconoscano "come ugualmente meritevoli di tutela le minoranze di lingua sassarese, gallurese e tabarchina", come previsto dalla legge regionale 26 del 1997.