La cittadinanza europea ai russi, che non si vogliono integrare, come diritto naturale da garantire in nome dei regolamenti europei. Nella giornata di sabato, primo di settembre, il Ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha denunciato il mancato rispetto da parte di Estonia e Lettonia della Carta Europea delle Lingue Regionali.

Nello specifico, il capo della Diplomazia russa, nel corso di un incontro con gli studenti dell'Istituto Nazionale di Relazioni Internazionali di Mosca, ha sostenuto che la cittadinanza europea ai cittadini russi residenti in Estonia e Lettonia debba essere un diritto. Il mancato suo riconoscimento da parte delle autorità di Tallinn e Riga è stato così dipinto come un gesto da condannare in sede internazionale.
La questione dei "cittadini russi senza patria" ha origine direttamente dal 1940, quando l'Unione Sovietica, dopo avere occupato i Paesi Baltici, ha trapiantato in Estonia e Lettonia una notevole quantità di cittadini russi per rafforzare il controllo di Mosca da un punto di vista demografico ed etnico.

Leggi làarticolo di Matteo Cazzulani - legnostorto.com