ROMA - Trova a poco a poco applicazione la riforma Gelmini delle superiori. Quest'anno il cosiddetto Clil (Content and Language Integrated Learning), la metodologia che prevede l'insegnamento di una materia in lingua straniera, approda da quest'anno in modo graduale nelle classi terze dei licei linguistici. Lo ricorda una nota del ministero dell'Istruzione. L'Italia è stato il primo Paese ad avere inserito questa importante innovazione metodologica nell'ordinamento, grazie alla riforma delle superiori del 2010 che ha disegnato i nuovi licei e gli istituti tecnici, ricorda il dicastero.

Nell'anno scolastico 2013/2014 nelle classi quarte dei licei linguistici la didattica si svilupperà con una seconda disciplina insegnata in un'altra lingua straniera. In tutti gli altri licei e negli istituti tecnici, gli insegnamenti Clil saranno attivati nelle classi quinte nell'anno scolastico 2014/2015. "L'insegnamento in lingua straniera anche nei licei linguistici- ha dichiarato il ministro Francesco Profumo - oltre che in alcune facoltà universitarie, è importante perché aiuta i nostri studenti a munirsi di quelle conoscenze e competenze linguistiche che si riveleranno strategiche nel loro futuro professionale. Il mercato del lavoro, infatti, sarà sempre più a dimensione europea e quindi la scuola deve essere capace di corrispondere a queste aspettative".

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