13/03/07 Nova Sento

LA CONVENZIONE UNESCO SULLA PROTEZIONE E PROMOZIONE DELLE DIVERSITA'

CULTURALI E' LEGGE ANCHE PER L´ITALIA CHE SI UNISCE AI 45 PAESI CHE L´HANNO
RATIFICATA : E' ORA DI DIFENDERE LA LINGUA E LA CULTURA ITALIANA


Allarme Lingua teme tuttavia si tratti solo di un rito di ratifica senza
reali intenzioni di cambiare le cose

Con la pubblicazione sulla G.U. del 5 marzo entra in vigore la Convenzione
UNESCO riguardante "la protezione e la promozione delle diversità
culturali, ratificata dall´Italia con legge 19 febbraio 2007.

Come si apprende dal comunicato stampa del Ministero dei Beni Culturali
l´'obiettivo primario della Convenzione è il rafforzamento dei vari anelli
che formano la catena creativa culturale, vale a dire: la creazione stessa;
la produzione; la distribuzione/ diffusione; l´accesso e la fruizione dei
beni culturali. Tra i principi-guida della Convenzione c'è il principio
della salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

A questo proposito l´Associazione Allarme Lingua ribadisce che anche ai
cittadini italiani, se il Governo fosse coerente con questa ratifica, si
dovrebbe applicare il principio della non discriminazione in base alla
lingua, previsto dall´articolo 2 della Dichiarazione dei diritti dell´uomo.
Nessun italiano dovrebbe essere discriminato perché non parla inglese.
Nessuna casalinga di Voghera, nessun contadino di Salerno o pensionato di
Palermo dovrebbe venir violentato culturalmente da una RAI TV, che essi
mantengono con il canone, mediante un fiume di parole francamente
incomprensibili, il cui unico scopo è quello di dimostrare che i
giornalisti che le usano sono più alla moda (più in, come direbbero loro)
degli ascoltatori. Che dire poi del Ministero del welfare e della Azienda
delle Poste che, invece di pensare a distribuire le lettere, pensa ad
inventare titoli in inglese per i direttori (managers, naturalmente).

Ha operato con successo per la ratifica il Ministero per i Beni e le
attività culturali in collaborazione con il Ministero degli Affari esteri.
I primi due articoli del disegno di legge recano, rispettivamente,
l´autorizzazione alla ratifica e l´ordine di esecuzione della Convenzione;
l´articolo 3 quantifica gli oneri derivanti dall´applicazione della
Convenzione, (valutati in 14.130 euro per il 2007, 7.870 euro per il 2008 e
14.130 euro annui a partire dal 2009). Fra i diritti delle singole Parti
ricordiamo: il diritto di creare opportunità per attività culturali
nazionali; di consentire l´accesso ai mezzi di produzione culturale a
industrie nazionali indipendenti e a iniziative del terzo settore; di
incoraggiare lo sviluppo del libero scambio di idee fra organizzazioni
no-profit, istituzioni pubbliche e private e altri operatori della cultura.

Se è vero, quello che l´onorevole Ranieri ha dichiarato nella discussione
parlamentare, e cioè che con questa convenzione "il concetto di diversità
culturale è elevato al rango di patrimonio comune, inteso come l´insieme
delle molteplici espressioni culturali esistenti" e che "oggi l´Unesco ha
messo a fuoco lo stretto legame che esiste tra cultura e democrazia", non
si capisce perché non venga adeguatamente tutelata la cultura italiana, che
sta diventando sempre più una cultura provinciale e subalterna la cui
industria cinematografica è praticamente scomparsa con effetti comici, se
non fossero tragici: I cittadini di Campobasso o di Abbiategrasso sono
costretti a vedere solo film che parlano di cose che accadono in California
a persone diverse con valori diversi e non hanno alcun rapporto con i
problemi reali della nostra gente. Il successo di produzioni incentrate sui
problemi italiani che la TV occasionalmente produce, come il Maresciallo
Rocca, si spiega anche con questa fame di personaggi in cui ci si puo'
riconoscere ed identificare

Adeguata tutela dovrebbe anche ricevere la lingua italiana, ed a questo
proposito Allarme Lingua ha già avviato proposte di legge. Se poi ci fosse
realmente la volonta' di aprirsi al mondo, a tutto il mondo e non solo al
grande fratello attuale, forse andrebbe anche riconsiderata la pratica
obbligatrorietà dello studio dell´inglese nelle scuole di ogni ordine e
grado ed andrebbero favorite scelte più pluralistiche per arrivare perfino
ad accelerare l´iter della proposta di legge .numero 129 d'iniziativa del
deputato Andrea Colasio, presentata il 28 aprile 2006 e che ha per titolo:
Disposizioni per la difesa della diversita` linguistico-culturale e per
l´affermazione di valori di pace, democrazia e progresso attraverso la
promozione e l´insegnamento della lingua internazionale esperanto.

Probabilmente, comunque, -questo è il timore di Allarme Lingua- si tratta
solo di un rito di ratifica senza reali intenzioni di fare qualcosa. Basta
guardare alle cifre stanziate, 14.130 euro per il 2007, 7.870 euro per il
2008 e 14.130 euro annui a partire dal 2009, che secondo la relazione
dell´onorevole Ranieri al Senato sono sufficienti solo per le missioni dei
funzionari che parteciperanno alle riunioni intergovernative indette in
futuro per celebrare le ratifiche. Purtroppo ancora una volta la difesa
della lingua e della cultura italiana è lasciata ai singoli ed alle
associazioni private come Allarme Lingua.

www.disvastigo.it
DIS326 9/3/07