06/03/07 Cronaca d'Abruzzo

“Dare uno spazio armonico a tutte le lingue del mondo”

Allarme Lingua aderisce all’appello per la promozione di strategie linguistiche in difesa delle lingue e delle culture lanciato da Koichiro Matsuura, direttore generale dell’Unesco, nel suo messaggio trasmesso in occasione della Giornata mondiale della lingua materna che di seguito riportiamo:

La lingua materna è cara a tutti noi. E’ dalla lingua materna che vengono le prime parole che pronunciamo. E’ questa che esprime meglio il pensiero individuale. E’ il fondamento su cui si forma tutto l’essere umano sin dal suo primo respiro e che lo sostiene per tutta la vita. E’ la scuola del rispetto di sé, della propria storia, della propria cultura ma anche - e soprattutto - del rispetto dell’altro e della sua diversità. Perché la diversità ogni lingua la porta in sé stessa come una ’’seconda natura’’. Gli specialisti lo sanno bene: le lingue, lungi dal costituire dei sistemi immutabili e chiusi, sono sempre il risultato di innumerevoli fusioni, interazioni e influenze intercorse nel tempo. Nessuna lingua è senza storia. Per quanto sia erudito e corretto il nostro modo di esprimerci, esso deriva da molteplici influssi in cui si combinano identità e diversità. L’etimologia ci rinvia, appunto, a questa storia multiforme. Una storia dove l’identità è il frutto della diversità e della complementarità, che prepara un avvenire segnato da altri contatti, da altre convergenze. Il legame che unisce in modo dialettico unità e diversità non è solo eredità del passato. In un mondo in cui il globale ed il locale si accavallano e dovranno interagire in modo armonico, i concetti di lingua materna e di plurilinguismo diventano complementari. La comunicazione della sfera famigliare o della comunità è la stessa che si ritrova a scuola, al lavoro, al mercato, nei giornali, nella politica, nella religione e nei tribunali, nell’amministra-zione e nello svago. Si tratta di vivere tutti questi aspetti della vita sociale adattando la lingua alle varie circostanze. E’ per questo che l’UNESCO si sforza di promuovere il plurilinguismo, specie nel sistema scolastico, incoraggiando il riconoscimento e l’acquisizione di almeno tre livelli di competenza linguistica per tutti: una lingua materna o primaria, una lingua nazionale e una lingua veicolare. La promozione della diversità linguistica e culturale si accompagna all’impegno per il dialogo tra i popo-li, le culture e le civiltà. Diversità e dialogo, identità e diversità sono infatti i poli di una complemen-tarità funzionale che bisogna assumere, attraverso il plurilinguismo, nella sua totalità. E questo, attraverso un’utilizzazione armoniosa delle diverse lingue esistenti a livello nazionale e regionale, attraverso delle strategie o programmi capaci di promuovere le lingue in tutte le situazioni della vita.

Certo, malgrado alcuni esempi di buone strategie in diverse parti del mondo, il plurilinguismo è oggi più un’idea che una realtà tangibile. Più del 50% delle 6.000 lingue parlate nel mondo, vettori di una memoria collettiva e patrimonio immateriale, rischia di sparire. Il 96% di queste è parlato solo dal 4% della popolazione mondiale. Meno di un quarto delle lingue esistenti sul pianeta è utilizzato nelle scuole e nella rete e, per la maggior parte, solo sporadicamente.

Le lingue valorizzate dal sistema educativo si riducono a qualche centinaio e meno di 100 sono presenti nel mondo digitale. Prendiamo come esempio il continente culla dell’umanità che è l’Africa: un terzo delle lingue del pianeta è parlato in questo continente! Nonostante perfettamente posseduta dalle popolazioni di cui sono il mezzo quotidiano di espressione, la maggior parte di queste lingue non viene affatto utilizzata nelle scuole, nell’amministrazione, nella giustizia o nella stampa. Perciò l’Unione Africana, secondo cui le lingue sono uno dei pilastri più importanti per l’integrazione del continente, si sforza di realizzare un programma di pianificazione linguistica regionale che possa armonizzare il globale e il locale e questo, nell’interesse di tutti. E’ questo approccio aperto e composito, lontano da qualsiasi concezione puramente identitaria delle lingue, che bisogna avere e appoggiare con generosità con la collaborazione di tutti gli amici e membri dell’UNESCO in vista di un avvenire plurilingue, di diversità e rispetto reciproco.

Quindi, in occasione di questa edizione della Giornata Internazionale della lingua madre, lancio un appello perchè si promuovano delle strategie linguistiche nazionali e regionali per dare uno spazio armonico a tutte le lingue del mondo.

Koichiro Matsuura