Un contributo dall’agenzia di stampa Disvastigo, specializzata in comunicazione inter- nazionale

Contro la lingua unica

per le lingue europee,

intervista al commissario

Ue Leonard Orban

Dafydd ab Iago a colloquio col commissario Ue per il multilinguismo Leonard Orban che non lascia spazio alla lingua internazionale nelle istituzioni europee. La proposta esperantista è sempre la stessa : introduzione graduale nel tempo della lingua ausiliaria internazionale per facilitare il dialogo nel rispetto delle lingue e culture ma il commissario, come si può leggere, considera l’esperanto, cioè la lingua unica, quasi una minaccia e non una soluzione. E la comunità esperantista, non rappresentando una cultura particolare, non ha diritto di ricevere sovvenzioni per la promozione della propria lingua.

Pensa che una lingua come l’esperanto possa essere uno soluzione per il problema linguistico europeo?

No. Sono contro una lingua comune (“lingua franca”). Abbiamo tante lingue. Sono la nostra ricchezza e dobbiamo usarle. Non penso che abbiamo bisogno di un’altra lingua dato che ne abbiamo già tante e molto ricche. Ho sentito l’esperanto più volte ma naturalmente non so parlarlo. E’ importante promuovere le lingue parlate nell’Unione, cioè le lingue ufficiali, ma anche le altre. Ripeto, sono contro una lingua comune. Abbiamo delle lingue molto ricche di cui dobbiamo essere fieri. Dobbiamo imparare le lingue. Non penso che abbiamo bisogno di una lingua neutrale per meglio comunicare. Abbiamo l’euro, un’unica moneta, ma l’Ue non intende avere un’unica lingua o un’unica cultura. Siamo orgogliosi della nostra eredità rappresentata dal gran numero di lingue e culture. Noi non vogliamo solo conservare questa ricchezza ma anche promuoverla.

Dopo l’ampliamento dell’Ue nel 2004 il numero delle lingue è duplicato ma i fondi per il multilinguismo sono aumentati solo del 20%. Ciò significa un minor sostegno del multilinguismo?

Dobbiamo essere molto pratici e mantenere le spese a un certo livello. Perciò insistiamo tanto sulle nuove tecnologie per assicurare una durevole sostenibilità dell’attuale regime linguistico. Nel prossimo e lontano futuro il numero delle lingue crescerà fino a 30 e più. Dobbiamo trovare delle vie non solo a livello manageriale ma anche tecnologico per assicurare la sostenibilità e mantenere i costi ad un livello accettabile. Dobbiamo essere molto prudenti nelle spese. Vi sono sempre più richieste per il plurilinguismo benché vi sia chi sostiene che sarebbe meglio avere una lingua comune che semplificherebbe le cose. Ciò non è vero. Vi è un’enorme maggioranza a favore del multilinguismo a livello nazionale.

Quanto costerebbe una nuova lingua, per esempio il croato?

E’ molto difficile calcolarlo. Tutte le lingue costano circa 2,40 euro per cittadino europeo, circa un centesimo del bilancio Ue o un miliardo di euro. Tuttavia è molto difficile dire quanto costa una singola lingua, specialmente se si tratta di una nuova lingua.. Noi assumiamo personale regolarmente e non possiamo fare dei calcoli neanche per la Commissione senza tener conto del Parlamento, il Consiglio e altre istituzioni.

Vi sono delle modifiche riguardo il multilinguismo e la politica linguistica nel nuovo Trattato dell’Unione Europea?

Abbiamo un nuovo articolo 2. L’Unione rispetterà la sua ricca diversità culturale e linguistica. Si tratta di un principio chiaro e di gran peso dell’Unione.

Ma cosa significa questo principio in pratica? Che si possono fermare le azioni che minacciano una lingua specifica?

No, ma è utile avere questo tipo di principio politico. Io non sono un esperto di diritto. Noi abbiamo dei programmi comunitari che comprendono la promozione di lingue regionali e meno usate. Ma è troppo presto per parlare di ciò che proporremo per la prossima strategia. Stiamo riflettendo su come dare risalto alla promozione della diversità culturale. Vi sono delle buone basi per sostenere e rafforzare i nostri politici multilingui.Tuttavia dobbiamo tener presente anche i principi della sovranità degli Stati membri.

Molti annunci di offerte di lavoro di ditte internazionali ed europee indicano come preferenza che il candidato sia di madrelingua inglese. Non le sembra ingiusto o illegale? L’inglese non basta. Per ottenere un buon posto in Romania bisogna conoscere delle lingue straniere. Se conosci solo una lingua non puoi battere la concorrenza. Chi parla diverse lingue ha sempre più maggiori possibilità di successo.

Dafydd ab Iago - La Ondo de Esperanto, 2008

Cronaca d’abruzzo 2/1/08