Chieti, 12 Aprile ‘01 – Anno XXI n. 32 - Internet: http://abruzzopress.freeweb.supereva.it - E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Aut. Trib. Ch  n. 1/981

Nuovo     ABRUZZOpress

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UNA INIZIATIVA EDITORIALE PER LA DIVULGAZIONE DELL’ESPERANTO

“DISVASTIGO” NUOVA AGENZIA STAMPA

 

cui diamo il benvenuto nel panorama giornalistico regionale, nazionale e, poiché divulgherà notizie e informazioni afferenti un singolare e interessante settore, internazionale.

Disvastigo”, infatti, sarà l’Agenzia di Stampa degli Esperantisti italiani, e divulgherà (in Internet) informazioni sull’esperantismo, come supplemento alla rivista L’Esperanto, diretta dal noto esperantista Umberto Broccatelli; in particolare fornirà agli organi di informazione notizie e documenti su problemi della comunicazione, su episodi di discriminazione ed intolleranza linguistica, sui disagi, infortuni e, addirittura, disastri causati dalla difficoltà di comprensione, sulla auspicabile democrazia linguistica. Infine, sul degrado sempre maggiore della lingua italiana a causa dell’uso smodato di termini inglesi e sulle iniziative che vengono prese in Europa in difesa delle lingue e delle culture.

Creatore e direttore della nuova iniziativa editoriale è il chietino Giorgio Bronzetti, molto conosciuto nel mondo esperantista, che si dedica alla “lingua universale” da una vita, con competenza e passione, organizzando corsi e quant’altro necessario per divulgarne la conoscenza.

Una esigenza molto avvertita - quella della comunicazione - nel momento storico che viviamo, quando molti popoli, dagli idiomi più disparati, cercano di costituirsi in unica Nazione.  Il riferimento è all’Unione Europea che, priva di una lingua “unificante” come l’esperanto, costringerebbe i popoli europei alla conoscenza di almeno quattro o cinque lingue. Cosa ovviamente impossibile per la moltitudine dei cittadini, e si avrebbe la conseguenza di una classe “colta” privilegiata, contro ogni principio costituzionale, etico, sociale. Si dirà (e, in effetti, si dice) che la lingua “universale” sarà l’angloamericana, lingua che, peraltro è quanto di più anti-europeo possa esistere. E poi non si capisce perché si debba rinunciare alla propria lingua ed assumerne un’altra, o essere costretti ad impararne quattro o cinque.

Con L’esperanto tutti i popoli Europei potrebbero conservare la propria lingua, ed impararne soltanto una, una soltanto uguale per tutti (e non solo per gli europei), per di più di facile apprendimento. Basterebbe venisse insegnata nelle scuole elementari di tutte le nazioni.

Plaudiamo dunque all’iniziativa di Giorgio Bronzetti, cui auguriamo il successo sperato (M.S.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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