Auguri bilingue ciuvascio/russo di buon anno

Auguri bilingue ciuvascio/russo di buon anno

  

Dopo una nottata di viaggio per treno, finalmente raggiungo la mia destinazione: Cheboksary, capoluogo della Repubblica Ciuvascia. Parte della Federazione Russa, la regione  mantiene relazioni culturali, economiche e commerciali con circa 70 paesi del mondo: nel mercato delle esportazioni i principali partner sono Kazakistan, Paesi Bassi, Danimarca e Ucraina, mentre per quanto riguarda le importazioni i  maggiori interlocutori sono Germania, Cina e Kazakistan. L'area si presenta non soltanto dal punto di vista economico come un ponte naturale tra Europa ed Asia, ma anche di un terreno per raccogliere spunti e riflessioni in tema di diritti e minoranze linguistiche: I ciuvasci (in maggioranza ortodossi, per popolazione assoluta la quinta etnia in Russia), discendenti delle tribù seminomadi degli antichi bulgari e suvari, parlano una lingua considerata l'unica derivazione vivente del ramo uiguro della famiglia delle lingue turco-altaiche. Il ciuvascio è stato inserito nel 1993 dall'unesco nel red book of endangered languages: già nel 1990 uno dei primi atti della neonata repubblica ciuvascia è stata la promulgazione di una legge in difesa di questa lingua, equiparandola alla lingua russa ed istituendone l'insegnamento nelle scuole.