Giovedì 14 gennaio 2010 a Montecatini Terme, in Via Kennedy 71, davanti al Liceo Scientifico "Salutati", in concomitanza con l'uscita degli studenti dalla scuola, l'associazione radicale "esperanto" si e' tenuta una manifestazione contro la pretesa del Preside Calussi di condurre i colloqui con gli studenti in lingua inglese anziché in lingua italiana.
Gli italiani non possono - dichiara Giorgio Pagano - continuare a favorire il piano, non divino bensì commerciale, come quello angloamericano di monopolizzare/dominare il mondo per via linguistica allo scopo di favorire le proprie imprese.

Non possiamo rendere a vita i nostri giovani, fessi italiani, schiavi per lingua dei giovani, furbi inglesi, sapendo benissimo che le competenze linguistiche di un bimbo inglese di 5-6 anni un nostro ragazzo le raggiungerà almeno 10 anni dopo. Questo significa fare dei notri giovani dei "ritardati" cronici a priori con conseguenze gravissime circa l'informazione, l'occupazione, il mercato; significa favorire l'organizzazione per caste linguistiche della comunità internazionale dove i "familiari del Re" sono i madrelingua inglese.

Calussi deve capire - ha continuato il Segretario dell'ERA - che le persone come lui, oggi, stanno operando come Pétain in Francia a favore dell'occupazione tedesca: allora l'occupazione tedesca riguardava i territori geografici e la guerra era militare, oggi quella inglese riguarda i territori della mente degli individui e la guerra è economico-linguistica.

Allora, come oggi, va organizzata la Resistenza. Risolto il problema della comunicazione transnazionale in chiave di Federalismo linguistico e non di multilinguismo, che porta storicamente a favorire sempre e comunque i madrelingua inglese. Va sostenuto l'uso della lingua italiana in tutti gli ambiti, anche i più specialistici, come forte elemento di coesione sociale e del diritto a comprendere così come, anche all'estero, prodotto del genio italiano come la lirica, l'arte o la cucina del Bel Paese.

Ci aspettiamo che i giovani rispondano positivamente a favore dei loro interessi poiché l'apatia è l'anticamera della schiavitù dei popoli.