Mercoledì 20 Febbraio 2013, ore 9,30

Milano, Salone degli Affreschi della Società Umanitaria

Ingresso via San Barnaba 48 

In collaborazione con l'Accademia della Crusca, l'Accademia dei Lincei, la Società Dante Alighieri, l'Associazione Italiana per la Terminologia, l'Istituto Italiano di Studi Filosofici e con l’adesione del Presidente della Repubblica

     La notizia che, dal 2014, "la lingua ufficiale" del Politecnico di Milano per le Lauree Magistrali e i Corsi di Dottorato sarà l'inglese, con l'esclusione dell'italiano, è ormai di domino pubblico e oggetto di dibattito sui mezzi di informazione e in numerosi convegni. Assai nota è pure la risposta di un  consistente gruppo di docenti dell'Ateneo che si è espresso contro tale decisione del Senato Accademico, prima con un appello rimasto inascoltato, poi con un'azione legale, dinanzi al TAR, che mira a mantenere l'uso dell'italiano nelle nostre università.

     A questo aspetto, e all’urgenza di identificare l’idioma di un popolo come elemento fondamentale della sua cultura e della sua identità, sarà dedicato il Convegno “Lingua, cultura e identità”, in programma mercoledì 20 febbraio 2013 a Milano, presso il Salone degli affreschi della Società Umanitaria, e promosso da un consistente gruppo di docenti dell’Ateneo milanese in collaborazione con l'Accademia della Crusca, l'Accademia dei Lincei, la Società Dante Alighieri, l'Associazione Italiana per la Terminologia e l'Istituto Italiano di Studi Filosofici.

     La giornata di studi prevede un ricco programma con interventi dei rappresentanti delle predette Istituzioni, tavole rotonde con importanti studiosi e intel1ettuali che hanno animato il dibattito nei mesi successivi alla decisione del Politecnico e interventi di esperti stranieri che offriranno un panorama delle esperienze estere più significative.

     Abolendo l’italiano da un singolo Ateneo si compromette pericolosamente la formazione della futura classe dirigente del nostro Paese – appiattendo l’offerta formativa, inevitabilmente impoverita dal ricorso a un lessico spesso non adeguatamente padroneggiato – a vantaggio di una malintesa internazionalizzazione, che passa per la rinuncia alla propria lingua e alla propria identità culturale. E si finisce per approfondire il divario tra una minoranza anglofona e la stragrande maggioranza della popolazione, alla quale sarà negata, sulla base di un requisito linguistico, anche la possibilità di accedere ai più alti gradi istruzione.

     Il convegno si chiuderà verso le ore 18.00 con l'intervento straordinario di Dario FO in "Mistero buffo: il grammelot inglese".