(ASCA) - Roma, 30 set - Il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato la liberta' di velo negli uffici pubblici, fino a questo momento bandita da una sentenza della Corte costituzionale turca del 1989. Secondo i media locali, il provvedimento e' destinato a suscitare proteste negli ambienti piu' laici: il decadimento del divieto, infatti, consentira' alle donne velate di candidarsi in Parlamento alle prossime elezioni. Il velo, ha sottolineato Erdogan, ''rimane severamente proibito negli ambienti militari e nella magistratura''. Le misure varate da Erdogan riguardano anche la minoranza curda, che in Turchia conta circa 15 milioni di persone. Le campagne elettorali potranno essere condotte in lingue diverse dal turco e potranno essere convertiti in lingua curda i nomi di alcune localita' turche. Vengono riconosciute anche le tre lettere X, Q e W, presenti nell'alfabeto curdo ma non in quello turco e bandite fino ad oggi. Per quanto riguarda l'istruzione in lingua curda, potra' avvenire solo in istituti scolastici privati. Abolita anche l'esecuzione dell'inno nazionale nelle scuole pubbliche, che gli studenti recitavano tutte le mattine e che esaltava l'appartenenza alla nazione turca. red/cam