CULTURA – In principio era l’Euroasiatico. Ancora prima dell’Indoeuropeo, per capirci, e stiamo parlando di quasi 15mila anni fa. Il mestiere del linguista è ingrato, difficile, pieno di dubbi. Ma un uso più preciso della statistica promette oggi risultati insperati, come hanno dimostrato Mark Pagel e il suo gruppo.
Per capire come le lingue evolvono, come sono imparentate fra loro e se siano esistite delle lingue progenitrici comuni, i linguisti usano le “parole imparentate” o “simili” (in inglese cognates), e cioè quelle parole di suono e significato simile in lingue diverse (come la parola fratello in intaliano, frère in francese, bhrātr in sanscrito, frater in latino…).
Il problema è che secondo molti esperti le parole tendono a evolvere ed essere sostituite con altre troppo velocemente per trattenere a lungo le tracce della loro origine e per questo l’uso dei cognates è uno strumento affidabile per un arco di tempo che si estende solo fino al minimo di 5mila e al massimo di 9mila anni fa, mentre oltre non serve più a nulla.
Leggi l'articolo di Federica Sgorbissa - oggiscienza.wordpress.com