E contro lo strapotere dell'inglese «Allarme lingua» trova alleati in Francia
Antonello Antonelli
■ CHIETI Un'altra «crociata» contro lo strapotere della lingua inglese nell'Unione Europea parte dall'associazione teatina «Allarme Lingua», diretta dal prof. Giorgio Bronzetti, già protagonista di proteste ai vertici comunitari per la sistematica esclusione di coloro che non sono di madrelingua inglese dalla maggior parte dei concorsi e delle opportunità garantite dalle istituzioni europee. Questa volta, però, «Allarme lingua» si trova a combattere accanto ad un comitato francese (e si sa che i «cugini» d'Oltralpe sono tra i più sciovinisti al mondo, soprattutto in materia linguistica), con il quale ha stretto un patto di ferro per veder riconosciuto il diritto, sul posto di lavoro, di avere formazione e spiegazioni nella propria lingua nazionale, anche se si è dipendenti di una multinazionale. Il «casus belli» è stato determinato da una sentenza di un tribunale francese che ha condannato una multinazionale che produce macchinari sanitari: l'azienda ha fornito agli operatori, francesi, istruzioni solo in inglese e la cattiva comprensione delle disposizioni ha causato il malfunzionamento dell' apparecchiatura, provocando gravi conseguenze nei pazienti sottoposti all'utilizzo del mezzo sanitario. Sulla scorta di questo precedente, si sono moltiplicati i casi di lavoratori che si sono rifiutati di prendere ordini in una lingua diversa dalla propria. La saldatura dei comitati per la difesa della lingua francese ed italiano sta convincendo anche altre associazioni e sindacati in Belgio e Germania ad appoggiare questa lotta, che è stata portata all'attenzione europea dal prof. Renato Corsetti, collaboratore di «Allarme lingua». «I nostri lavoratori -ha commentato il prof. Bronzetti - non hanno problemi minori di quelli francesi in campo linguistico ed i rischi legati ad una conoscenza superficiale dell'inglese in settori delicati come
Il Tempo 7/2/08 p.22