Riceviamo e pubblichiamo dall' associazione Allarme Lingua
Il diritto di lavorare in italiano
di Renato Corsetti*
Richiesta di un gruppo sindacale per la difesa del francese ai sindacati italiani eall'associazione Allarme Lingua per estendere anche all'italia la loro azione di contrasto verso l'imposizione delle multinazionali dell'uso dell'angloamericano sul lavoro. L'8 febbraio dell'anno scorso un gruppo chiamato
Syndicats-associationsparlementaires pour le droit de travailler en francais en France, e cioè "Sindacati ed
associazioni parlamentari per il diritto di lavorare in francese in Francia, tenne una conferenza stampa molto seguita e
che fu all'origine di molti articoli sulla stampa sia francese che inglese. In effetti una decisione di un tribunale
francese aveva dato ragione agli impiegati di una grande società multinazionale che si erano rifiutati di rispondere a
richieste ed istruzioni in inglese. In sostanza il giudice aveva detto: E' compito dell'imprenditore parlare nella
lingua che i suoi dipendenti capiscono, tanto più se la fabbrica o l'ufficio si trova nel territorio dove quella lingua si
parla. Il tutto era poi stato esaltato dalla scoperta dei danni gravi causati ad una serie di pazienti
da un ospedale, che non aveva tradotto in francese le istruzioni di una macchina modernissima per il trattamento dei tumori, con il risultato che gli infermieri non avevano capito quello che c'era da fare ed avevano causato lesioni interne ai pazienti, che dovevano trattare. I sindacati, membri del gruppo, si sono ora rivolti ai sindacati europei, in partico-
lare a quelli tedeschi, belgi ed italiani, per estendere l'azione agli altri Paesi europei, perché le imprese multinazionali,
portatrici della mondializzazione all'americana, operano
a livello europeo. Risponderanno i sindacati italiani?. L'Associazione italiana "Allarme Lingua" spera proprio di sì, perché i nostri lavoratori non hanno problemi minori di quelli francesi in questo campo, ed i rischi legati ad una cono-
scenza superficiale dell'inglese in settori delicati come la sanità sono presenti anche da noi. Come se i nostri casi di
malasanità non bastassero. La prossima conferenza europea si terrà a fine marzo sempre a Parigi, in collaborazione col
Parlamento francese. Si preparano già i giornali francesi ed anche quelli inglesi uno dei quali aveva parlato
l'anno scorso di "questo cadavere che ancora si muove, queste nazioni europee che non sarebbero ancora comple-
tamente asservite all'impero ed alla sua lingua".
Ci saranno i nostri sindacalisti?
*Comitato scientifico di
Allarme Lingua
Cronaca d’Abruzzo 7/2/08