Nella lotta alla diffusione dei narcotici la barriera linguistica fra i narcotrafficanti e i tutori dell'ordine della Russia non è più un ostacolo.

In aiuto al Servizio Federale per il controllo del Narcotraffico (Federal'naja služba po kontrolju za oborotom narkotikov – FSKN) è arrivato "Ethnos", uno apparecchio poliglotta unico nel suo genere. Il congegno, di progettazione russa, è preposto all'ascolto delle conversazioni telefoniche, ma non solo, è anche in grado di registrare i dialoghi, identificare la lingua usata e tradurli in russo.

Il nuovo "ascoltatore" possiede diverse modalità di lavoro. L'operatore può ascoltare in tempo reale la traduzione sincronizzata dei dialoghi, oppure può registrarli. In questo modo il sistema stesso distingue i dialoghi quotidiani dalle trattative per concludere gli accordi per la consegna di sostanze stupefacenti, e dà il segnale alla polizia narcotici.

In questo momento il "Centro per le tecnologie vocali" a San Pietroburgo, su ordine del FSKN, sta attrezzando gli apparecchi di traduttori dalla lingua tagika, uzbeca, kirghisa, romanì, azerbaigiana e lituana. Non è una scelta casuale, come sottolinea Jurij Krupnov, presidente del consiglio di osservazione dell'Istituto di demografia, migrazione e sviluppo regionale:

Il cosiddetto "percorso nordico" di consegna dei narcotici afghani in Russia è fondamentale. Attraversa proprio il territorio di quegli stati le cui lingue sono state usate nella creazione dell'apparecchio. Sfortunatamente il narcotraffico e la distribuzione di narcotici ha una specifica sfumatura entica.

Leggi l'articolo di Natalja Kovalenko - italian.ruvr.ru