UEA

(aggiornamento al 15/12/2005)

In un mondo sempre più consapevole dei diritti delle minoranze e delle diversità linguistiche e culturali, la lingua internazionale esperanto sta ottenendo una rinnovata attenzione da parte di chi ha potere decisionale. Varie istituzioni ed organizzazioni non governative premono perché si inserisca negli ordini del giorno delle Nazioni Unite e dell'Unione Europea il problema della lingua internazionale.

Ogni anno, dal luglio 1996, si tengono i cosiddetti Simposi Nitobe, ultimo quello di Vilnius, Lituania, nel 2005, in cui si riuniscono gruppi di esperti e politici indipendenti per analizzare i problemi politico-linguistici del mondo e il possibile ruolo dell’esperanto.

Il Manifesto di Praga, che costituisce la moderna versione della dichiarazione dei valori e degli scopi che animano il movimento esperantista, pone l’accento sulla democrazia linguistica e sulla salvaguardia delle diversità linguistiche…

Tra coloro che parlano l’esperanto si possono contare - come ultime novità - il premio Nobel 1994 Reinhard Selten e François Grin, professore dell’Università di Ginevra, che ha studiato a fondo le conseguenze economiche delle politiche linguistiche, curandone un rapporto, apparso nel 2005, per le autorità francesi che si occupano di educazione.

“Indiĝenaj Popoloj” (popoli indigeni), un programma per rafforzare il dialogo tra le popolazioni aborigene del mondo, va oltre le lingue ex-coloniali utilizzando l'esperanto come mezzo di comunicazione.

“Lingvo de paco” (lingua di pace) interviene per rafforzare la pace in regioni dove c’è stata o ancora c’è guerra. Di recente si è occupata dei profughi afgani e dell’Africa centrale.

Ma ci si può interessare di esperanto anche per il desiderio di una comunicazione internazionale facile sui temi più diversi, per voler fare amicizia in qualunque paese del mondo, perché attirati dagli aspetti linguistici di questo fenomeno, unico, di progetto linguistico che diventa lingua.

Ed ecco altri fatti sullo stato attuale dell'esperanto.

Scopi e origini. L’idea di una lingua internazionale pianificata (“lingua universale” o “lingua ausiliaria internazionale”), intesa non per sostituire le lingue etniche, ma per servire come lingua complementare seconda per tutti, non è affatto nuova.

I motivi che hanno spinto, attraverso i secoli, alla creazione di diverse lingue pianificate sono stati anzitutto di natura filosofica (cercare la lingua perfetta per favorire un pensiero e una conoscenza del mondo perfetti) e poi di natura politica (cambiare i rapporti interetnici), e vi si dedicarono uomini di scienze famosi come Comenio, Cartesio, Leibnitz, Wilkins ecc.

La base di ciò che divenne la Lingua Internazionale Esperanto venne pubblicata a Varsavia nel 1887 dal dr. Ludovico Lazzaro Zamenhof, che capì che questa lingua avrebbe dovuto svilupparsi mediante l'uso collettivo, e quindi limitò la sua proposta iniziale a una quantità minima di grammatica e di parole.

Oggi l'esperanto è una lingua pienamente sviluppata, con una comunità internazionale capace di parlarla e di esprimersi compiutamente per mezzo di essa. Molte delle idee di Zamenhof anticiparono quelle del fondatore della moderna linguistica, lo strutturalista Ferdinand de Saussure, il cui fratello René era esperantista.

 

Caratteristiche. L'esperanto è una lingua sia parlata che scritta.

Il suo lessico proviene soprattutto dalle lingue dell'Europa occidentale, mentre la sintassi e la morfologia presentano forti influenze slave.

I morfemi dell'esperanto sono invariabili e ricombinabili praticamente all'infinito in parole diverse, così che questa lingua ha molto in comune anche con gli idiomi isolanti come il cinese, mentre la sua struttura verbale interna presenta delle somiglianze con le lingue agglutinanti quali il turco, lo swahili e il giapponese. Comunque l’esperanto in pratica è una lingua diffusa dovunque.

Sviluppo. Inizialmente l'esperanto consisteva di circa 1000 radici, dalle quali si potevano formare 10-12.000 parole. Oggi i vocabolari di esperanto comprendono spesso 15-20.000 radici dalle quali è possibile formare centinaia di migliaia di parole, e la lingua continua ad evolversi: l'Accademia di Esperanto controlla le tendenze attuali.

L’esperanto si adatta agilmente ai nuovi bisogni della comunicazione e sviluppa i suoi mezzi espressivi (modi di dire, frasi idiomatiche).

Nel tempo l'esperanto è stato usato per quasi tutti gli scopi immaginabili, alcuni dei quali fonte di polemiche e problemi.

Per gli scopi umanistici degli esperantisti la lingua venne proibita, e chi ne faceva uso venne perseguitato sia da Stalin, che la considerava una lingua da cosmopoliti”, sia da Hitler, per il quale era una lingua da ebrei (Zamenhof, il suo iniziatore, era ebreo).

Per quanto riguarda l'uso domestico dell'esperanto, vi sono attualmente circa mille persone che lo parlano dalla nascita.

Chi usa l’esperanto. L'Associazione Universale di Esperanto (UEA), i cui membri formano la parte più attiva della comunità esperantista, ha associazioni nazionali in 62 paesi, e membri individuali in un numero di paesi quasi doppio.

Il numero di manuali venduti e le statistiche sugli iscritti alle associazioni locali indicano che il numero di persone con una certa conoscenza della lingua ammonta a centinaia di migliaia, forse a milioni.

In tutto il mondo vi sono persone che parlano esperanto, con particolare concentrazione in paesi tanto diversi come la Cina, il Giappone, il Brasile, l'Iran, il Madagascar, la Bulgaria e Cuba.

Il sito www.esperanto.net è il centro informativo plurilingue sull’esperanto, in 62 lingue.

La comunità linguistica mostra un impegno particolare verso i modelli alternativi di comunicazione, contro le discriminazioni, e rispecchia le più diverse tendenze politiche e religiose, tranne naturalmente il razzismo e il nazismo.

Chi parla l’esperanto è portatore di valori culturali sia mondiali che nazionali, oltre a quelli originali propri della comunità esperantofona.

Insegnamento dell’esperanto. Si può cominciare presto a comunicare in esperanto, e ciò offre un'introduzione ideale allo studio delle lingue straniere. In poche settimane gli studenti possono cominciare a usare l'esperanto per corrispondere, e in pochi mesi possono cominciare a usarlo per viaggi di studio all'estero.

Ricerche sperimentali e informali attestano che l'apprendimento dell'esperanto produce risultati positivi sullo studio della lingua materna e anche di altre lingue. Sebbene venga insegnato in alcune scuole, di solito l’esperanto si impara in maniera autodidattica o per corrispondenza (posta convenzionale oppure elettronica), o attraverso le associazioni esperantiste locali. Grammatiche e materiali per autodidatti esistono in oltre 100 lingue.

Il sito degli insegnanti di esperanto http://edukado.net può dare un’ idea dell’attuale attività educativa.

Riconoscimento ufficiale. Nel 1954 la Conferenza Generale dell'Unesco dichiarò ufficialmente che gli obiettivi dell'esperanto si armonizzavano con gli scopi e gli ideali dell'Unesco, e si stabilirono dei rapporti ufficiali tra l'Unesco e l’ UEA. La collaborazione tre le due organizzazioni dura tuttora.

Nel 1985 la Conferenza Generale dell’Unesco raccomandò agli Stati membri e alle organizzazioni internazionali di favorire l’insegnamento dell’esperanto nelle scuole e il suo utilizzo nelle questioni internazionali.

I congressi mondiali di esperanto ricevono sempre il saluto dell’Unesco, che nel 1997 e 2005 è stato porto dallo Direttore Generale stesso.

L'UEA ha inoltre rapporti di consulenza con le Nazioni Unite, l'UNICEF, il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione degli Stati Americani e l'Organizzazione Internazionale di Normazione.

Convegni e viaggi. Oltre cento conferenze e convegni internazionali si tengono ogni anno in esperanto - senza traduttori o interpreti - costituendo un modello di riunioni internazionali senza discriminazioni.

Il principale è il Congresso Mondiale di Esperanto, che negli ultimi tempi si è svolto a Tel-Aviv (Israele 2000), a Zagabria (Croazia 2001), Fortaleza (Brasile 2002), Gotenburg (Svezia 2003), Pekino (Cina 2004) e Vilnius (Lituania 2005) e si svolgerà nel 2006 a Firenze e nel 2007 a Jokohama (Giappone).

Il sesto Congresso Panamericano si è tenuto all’Havana nel 2004 e il quarto Congresso Asiatico si è svolto a Kathmandu nel 2005.

L'edizione 2005 dell’annuario di Pasporta Servo, servizio organizzato dalla sezione giovanile dell'UEA, comprende gli indirizzi di 1364 ospitanti in 84 paesi che offrono il pernottamento gratuito ai viaggiatori che parlano esperanto.

Ricerca e biblioteche. Molte università includono l'esperanto nei corsi di linguistica; alcune lo propongono come materia di studio indipendente. Da segnalare in modo particolare l'università Eötvös Lórand di Budapest, in cui si può conseguire il Diploma di Esperanto, e l'università di Poznan (Polonia), con corsi di interlinguistica.

La lingua e la comunità che la parla sono oggetto da più di un secolo di studio sistematico interdisciplinare (esperantologia) le cui risultanze (la letteratura specialistica) sono conservate in biblioteche e registrate in cataloghi e bibliografie. La bibliografia dell'Associazione americana di Lingue Moderne registra, ogni anno, più di 300 edizioni specialistiche riguardanti l’esperanto.

La biblioteca dell'Associazione di Esperanto di Gran Bretagna possiede più di 20.000 volumi. Altre grandi biblioteche sono il Museo Internazionale di Esperanto di Vienna (parte della Biblioteca Nazionale Austriaca), la Biblioteca Hodler presso l'Ufficio Centrale dell'UEA a Rotterdam, e la Raccolta di Esperanto a Aalen, Germania. Le collezioni di Vienna e di Aalen possono essere consultate in rete e tramite il sistema internazionale di prestiti.

Contatti professionali e interessi speciali. Tra le organizzazioni di persone che parlano esperanto ci sono quelle dei medici, degli scrittori, dei ferrovieri, degli scienziati, dei musicisti e di moltre altre categorie. Tali associazioni pubblicano spesso le loro riviste, organizzano conferenze e favoriscono lo sviluppo della lingua impiegandola in campo professionale.

L'Accademia Internazionale delle Scienze di San Marino promuove la collaborazione a livello universitario.

Vengono pubblicati regolarmente lavori - originali e tradotti - in campi come linguistica, astronomia, informatica, botanica, entomologia, chimica, diritto e filosofia.

Esistono organizzazioni di gruppi particolari come gli scout, i non-vedenti, i giocatori di scacchi e di go; inoltre, la sezione giovanile dell'UEA - la TEJO - organizza spesso convegni internazionali e pubblica propri periodici.

Programmatori, fisici, buddisti, cattolici, matematici, bahai e insegnanti hanno le loro proprie organizzazioni, e molti gruppi di volontariato usano la lingua.

Letteratura e traduzioni. La fiorente tradizione letteraria in esperanto è riconosciuta dalla PEN-Internazionale, che ha accettato anche una sezione esperanto al suo 60° congresso nel settembre 1993.

Tra gli scrittori contemporanei in esperanto sono da notare i romanzieri Trevor Steele (Australia), István Nemere (Ungheria) e Spomenka Stimec (Croazia); i poeti William Auld (Scozia), Miĥail Giŝpling (Russia/Israele) e Abel Montagut (Catalogna); i saggisti e traduttori Probal Das Gupta (India) e Kurisu Kei (Giappone).

Auld è stato candidato – per i suoi contributi all’arte poetica – al Premio Nobel per la Letteratura nel 1999 e nel 2000.

Le traduzioni letterarie più recenti comprendono “Il signore degli anelli” di Tolkien, “Cent'anni di solitudine” di García Márquez, “Rubaiyat” di Umar Khayyam, “Il tamburo di latta” di Grass, “Il libro delle meraviglie” (Il Milione) di Marco Polo, “Essere senza destino” del premio Nobel Imre Kertesz, “Enrico” V di Shakespeare, “Eugenio Oneghin” di Puŝkin e due capolavori di tre volumi dalla Cina: la grande saga familiare di Cao Xueqin, “Il sogno della casa rossa” e il romanzo tradizionale dell’eroica rivolta contro l’oppressione “Sul margine”.

Nella serie “Oriente-Occidente” sono state pubblicate, ad iniziare dal 1961, le opere più importanti delle letterature nazionali con traduzioni d’alto livello.

Per i bambini, ad Asterix, Winnie-Pooh e Tin-Tin si aggiungono ora "Pierino Porcospino" e "Pippi Calzelunghe". Alcuni libri sulla valle dei Mumin del famoso scrittore finlandese Tove Jansson, come pure i libri di Oz di L. Frank Baum, si possono trovare su Internet.

Fra le traduzioni dall'esperanto c’è Masquerade, libro pubblicato in esperanto nel 1965 da Tivadar Soros, padre del finanziere George Soros: in esso l'autore racconta le traversie vissute dalla sua famiglia durante l'occupazione nazista di Budapest. Quest'opera è stata recentemente pubblicata in lingua inglese in Gran Bretagna (2000) e negli Stati Uniti (2001) e ora è uscita anche in russo, tedesco e turco.

Anche il romanzo “Voyage d’études”, scritto da Verne in tarda età, e in cui trova spazio anche l’esperanto, è stato tradotto in questa lingua col titolo “Eksterordinara vojaĝo” (viaggio straordinario).

Teatro e cinema. Nel corso degli ultimi anni si sono rappresentate in esperanto opere teatrali di drammaturghi tanto diversi tra loro come Goldoni, Ionesco, Shakespeare e Alan Ayckbourg. Sono stati tradotti molti drammi di Shakespeare: tra le rappresentazioni più recenti, il Re Lear ad Hanoi, Vietnam, nel dicembre 2001, con attori del luogo.

Benchè vi siano diversi film che usano l’esperanto nelle scene (da "Il grande dittatore" di Chaplin fino a pellicole come Gattaca e Blade III), film a lungometraggio sono meno soliti. Un'interessante eccezione è data da "Incubus", un film di culto (con William Shatner) i cui dialoghi sono interamente in esperanto.

Vi sono anche dei film doppiati in esperanto, ad es. il famoso “Mephisto”, premio Oscar.

Musica. Tra i generi musicali in esperanto vi sono canzoni popolari, canti folcloristici, musica rock, cabaret, cantate per solisti e coro e opera.

Compositori e artisti molto noti, come l'inglese Elvis Costello e lo statunitense Michael Jackson, hanno inciso in esperanto, hanno composto lavori per orchestra ispirati alla lingua e l’hanno usata nel loro materiale promozionale.

Alcuni brani dell'album tutto in esperanto della Warner Brothers (titolo: “Esperanto”), lanciato in Spagna nel novembre 1996, hanno raggiunto alte posizioni nella hitparade spagnola.

Tra le composizioni classiche per orchestra e coro con testi in esperanto citiamo La Koro Sutro (la sutra del cuore) di Lou Harrison e la prima sinfonia di David Gaines, entrambi statunitensi.

Musica in esperanto si può trovare nella rete, ad es. in http://www.vinilkosmo.com/. Esistono anche alcuni siti dedicati al karaoke in esperanto.

Periodici. Vengono pubblicati regolarmente in esperanto più di 100 periodici, tra i quali il mensile di attualità Monato, la rivista letteraria Fonto e la rivista della UEA “Esperanto”.

Il bollettino di notizie Eventoj propone solo un’edizione elettronica. Esperanto e Monato ed altre riviste nazionali e locali si possono leggere in rete, dove è possibile consultare anche i loro archivi.

Tra gli altri periodici vi sono pubblicazioni di medicina e scienza, riviste religiose, periodici per ragazzi, periodici educativi, altre riviste letterarie e a tema specifico.

La rivista Esperanto viene anche letta per i non vedenti.

Radio e televisione. Stazioni radiofoniche in Austria, Brasile, Cina, Cuba, Estonia, Ungheria, Italia e Polonia trasmettono regolarmente in esperanto, come pure la Radio Vaticana. Alcuni programmi possono essere ascoltati anche via Internet (www.radio-arkivo.org).

Emittenti televisive di varie nazioni offrono corsi di esperanto, tra i quali l'adattamento in 16 puntate di “Mazi en Gondolando” della BBC da parte del primo canale polacco.

Nel 2005 è stata lanciata, in Internet, ITV: la prima emittente televisiva completamente in esperanto (http://internacia.tv/).

Internet. La rete costituisce il mezzo di comunicazione sempre più diffuso tra chi usa l’esperanto. Esistono centinaia di liste di discussione che trattano gli argomenti più diversi: dall'uso familiare della lingua fino alla teoria generale della relatività.

L'esperanto viene ampiamente usato nelle chatline ICQ, IRC e PalTalk, ed ultimamente un numero sempre maggiore di esperantisti comunica, in esperanto, per mezzo della chat vocale di Skype, servendosi di software tradotti in esperanto.

Le pagine WWW in esperanto ammontano a molte centinaia di migliaia. Alcune si possono trovare tramite la Biblioteca Virtuale di Esperanto presso http://www.esperanto.net/veb, altre digitando "esperanto" in qualunque motore di ricerca della rete.

Servizi dell’UEA. L’Universala Esperanto Asocio pubblica libri, riviste e un annuario con l’elenco delle organizzazioni esperantiste e dei loro rappresentanti locali nel mondo. Queste pubblicazioni, insieme alle informazioni su dischi, cassette ecc., sono elencate nel catalogo dell’ UEA che si può avere sia su carta che sulla rete (http://www.uea.org/katalogo).

Il servizio librario dell'associazione ha più di 5.000 titoli in magazzino.

La serie Esperanto-Dokumentoj, pubblicata dall’UEA in esperanto, inglese e francese, comprende studi e relazioni sull’attuale situazione dell'esperanto e si può ottenere dall'Ufficio Centrale dell’ UEA a Rotterdam.

(trad.G.Bronzetti)

Per maggiori informazioni sull'esperanto si può contattare l’UEA a questo indirizzo:

Nieuwe Binnenweg 176, NL-3015 BJ Rotterdam, Olanda (tel. +31 10 436 1044; fax +31 10 436 1751; e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure sul sito: http://www.uea.org/.

In Italia:

Federazione Esperantista Italiana, via Villoresi 38, 20143 Milano ,tel. 02 58 100 857; e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , oppure sul sito http://www.esperanto.it/.

Disvastigo, agenzia per la diffusione di notizie, articoli e documenti sui problemi della comunicazione linguistica internazionale. Interlinguistica e esperantologia. Viale Aldo Moro 37- 66013 Chieti, tel 0871 561301, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure sul sito www.disvastigo.it