Il 9 maggio, Giornata dell’Europa, l’Ue ha festeggiato i 50 anni dei Trattati di Roma ed ha invitato i premi Nobel a tenere un discorso nel parlamento europeo. Tra di essi vi era l’esperantista Reinhard Selten, che ha ricevuto nel 1994 il premio per l’economia, il quale nel suo intervento ha sostenuto la necessità di una maggiore integrazione economica ed un rafforzamento dell’identità europea. Il maggior ostacolo per una comune identità europea è, secondo Selten, la barriera linguistica che si potrebbe abbattere con l’apprendimento dell’esperanto come prima lingua straniera.Ringraziamo il servizio stampa del Parlamento europeo, che ha fornito la registrazione dell’intervento di Reinhard Selten, e Bertelo Wennergren e Ziko van Dijk che hanno trascritto e tradotto il testo. Signore e signori,

E’ per me un onore e un piacere potervi oggi parlare.

Nei 50 anni dal Trattato di Roma l’integrazione economica ha fatto enormi progressi. C’è voluto molto tempo ma sono stati apportati dei cambiamenti politici fondamentali. Molte cose sono apparse a lungo impossibili, come per esempio l’unione monetaria che poi è risultata un gran successo. Ciò si deve in modo particolare all’indipendenza della Banca Centrale Europea e al suo impegno a mantenere la stabilità monetaria.

Probabilmente si deciderà per un nuovo trattato al posto della costituzione europea. Spero che in tal caso l’indipendenza e i compiti della Banca Centrale non vengano toccati. L’integrazione economica non è stata certamente ancora completata.

L’acquisto regolare secondo le norme antitrust di una compagnia di elettricità di New York da parte di un fornitore di elettricità californiano non provocherebbe alcuno scalpore politico negli Stati Uniti. In Europa non siamo ancora così avanti.

E’ necessario promuovere il formarsi di una identità europea più forte. Gli europei devono imparare a sentirsi anzitutto europei.

Un grave ostacolo su questo cammino verso una forte identità europea è costituito dalla barriera linguistica esistente all’interno dell’Europa. Questo problema necessita di una soluzione . Il predominio di una lingua nazionale sulle altre non può essere una soluzione. A lungo andare solo una soluzione neutrale può essere accettata. Nessuna nazione può essere messa in condizioni di inferiorità.

Una lingua pianificata facile da imparare come l’esperanto permette una soluzione neutrale del problema linguistico. Una seconda lingua straniera si impara molto più facilmente della prima . L’effetto seconda lingua è così forte e l’esperanto così semplice che è più vantaggioso imparare prima l’esperanto e poi una lingua nazionale che questa lingua straniera da sola. Ciò è stato dimostrato scientificamente con sperimentazioni scolastiche.

 

 

 

Si potrebbe iniziare con una convenzione sull’insegnamento scolastico dell’esperanto solo tra alcuni paesi ma che potrebbe essere estesa successivamente ad altri paesi. La via dell’allargamento di una convenzione è stata percorsa più volte con successo- per esempio l’accordo di Schengen e l’unione monetaria.

Vi ringrazio della vostra attenzione.

 

(Traduzione di Giorgio Bronzetti)