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L'Associazione Universale di Esperanto (Universala Esperanto-Asocio, UEA) è diventato partner consultivo dell'UNESCO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. Così ha deciso il direttore generale Irina Bokova, secondo le nuove linee guida sulle relazioni Unesco con organizzazioni non governative (ONG). Secondo il nuovo orientamento, l'UNESCO si propone di collaborare con le ONG per gli obiettivi comuni e non solo formalmente in termini di relazioni. In realtà l'UEA ha relazioni ufficiali con l'UNESCO dal 1954, anno della Risoluzione di Montevideo. Il 'nuovo' status rappresenta, infatti, soltanto un 'aggiornamento', frutto dell'evoluzione dei rapporti, prima divisi in tre categorie, tra l'organismo Onu per scienza educazione e cultura e il mondo delle ONG. (a lato: la bandiera dell'Esperanto) |
Le nuove linee guida prevedono ora collaborazioni associative e di consulenza. Nella prima sono accettate solo alcune ONG di grandi dimensioni per un periodo di otto anni. La seconda, invece, non è limitata nel tempo, ma le ONG devono mostrare una attività costante e continuativa contribuendo alle attività dell'UNESCO.
Grazie al suo status, l'UEA ha accesso alla Conferenza Generale e ad altri eventi organizzati dall'UNESCO. I risultati più importanti della Associazione Mondiale di Esperanto pressso l'UNESCO sono state le risoluzioni della Conferenza Generale a Montevideo nel 1954 ed a Sofia nel 1985. Quest'ultima può essere considerata il riconoscimento internazionale più importante dell'esperanto e della Associazione Universale di Esperanto.