Il 26 luglio, insieme al 15 dicembre, è una delle date più importanti nel mondo esperantista: nello stesso giorno del 1887 Ludovico Zamenhof presentava al mondo la sua lingua come “un fondamento neutrale sul quale i diversi gruppi umani possano pacificamente e fraternamente mettersi in comunicazione”.
Attualmente l’esperanto è insegnato in ben 150 università ed altre istituzioni educative superiori, nonché in 600 scuole elementari e medie di 28 paesi. Esiste una ricca letteratura intorno alla lingua esperanto, consistente in oltre 50.000 titoli, più altre pubblicazioni che si aggiungono con periodicità settimanale. In Cina esiste una rete televisiva appositamente dedicata ed una stazione radio, “Muzaiko”, che trasmette 24 ore al giorno; a questi si aggiungono anche svariate trasmissioni radio e video in onda in diversi Paesi.
L’avanzata dell’esperanto è stata frenata da molti pregiudizi dovuti all’ignoranza sulle sue peculiarità e potenzialità. In passato, Adolf Hitler e Joseph Stalin avrebbero perseguitato fino alla morte coloro che parlavano e che studiavano l’esperanto, cercando in ogni modo di impedirne la diffusione. Nonostante ciò, l’esperanto ha resistito, è cresciuto e si è evoluto nel tempo: ai nostri giorni è proficuamente utilizzato da migliaia e migliaia di persone in oltre 100 Paesi del mondo.