Il Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto scrive al Direttore del New York Times.
Ieri il Rettore Azzone, intervistato dall’International Herald Tribune, ha dichiarato, a proposito della scelta secessionista dalla lingua italiana in favore di quella inglese da parte del Politecnico da lui diretto, che “Nessuno, nemmeno i più critici, mette in discussione che questo cambiamento sarà positivo per i nostri studenti”. «Niente di più falso» ha commentato nella lettera inviata al Direttore del gruppo NYT e al giornalista dell’IHT che lo ha intervistato il Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto, organizzazione che da 25 anni si batte per i diritti linguistici nel mondo.
«Si sappia, invece, che sono ben 285 le firme di docenti e ricercatori che, in un pubblico Appello articolato in cinque punti, si sono invece dichiarati contrari a tale imposizione che mira a distruggere la libertà di insegnamento e apprendimento in Italia nella lingua italiana e a far scomparire la cultura scientifica italiana, riducendo l’Italia stessa a mera entità geografica senza un popolo con una propria lingua, discriminando linguisticamente docenti e studenti». «Purtroppo – ha concluso la sua missiva Giorgio Pagano allegando l’Appello dei 285 - malgrado possa essere certo che darete informazione di questa mia lettera, com’è costume nei Paesi liberi come i vostri, sono altrettanto sicuro che, mentre per simili menzogne un Rettore di una qualsiasi vostra università sarebbe costretto alle dimissioni, il Rettore Azzone, in quest’Italia di persone senza personalità, nella patria del Diritto senza più diritti, rimarrà al suo posto».