E' nato www.periltibet.org, sito internet del progetto "Thap Shé Sarpa - Nuovo Metodo", finanziato dalla Provincia di Roma e realizzato da una rete di 12 Associazioni e strutture, tra cui "Nitobe – per la giustizia linguistica" (www.nitobe.it). I Tibetani, il cui Paese occupato dal 1959 dalla Repubblica Popolare Cinese, stanno subendo politiche – quali ad esempio l'imposizione del mandarino nelle scuole - mirate a colpire l'identità nazionale tibetana.

Il progetto "Thap Shé Sarpà - Insegnanti per la cultura tibetana del terzo millennio – nasce dalla volontà di intervenire in un ambito, quello dell'educazione, riconosciuto come fondamentale per la preservazione e per lo sviluppo di una cultura e di un popolo. Grazie all'aiuto del Governo Tibetano in Esilio, sono stati identificati alcuni fattori critici dell'educazione tibetana, all'interno del contesto vissuto dei giovani tibetani esiliati.

Nel caso specifico dei giovani tibetani in esilio in India, la cui politica scolastica dovrebbe ambire ad una visione a lungo termine della crescita e dello sviluppo della comunità, la priorità è rappresentata dalla promozione di un modello formativo che debba preparare i giovani tibetani in esilio ad interfacciarsi con la realtà in cui sono attualmente inseriti nel paese di residenza e che sia in grado di preservare, allo stesso tempo, la loro identità culturale di appartenenza in vista di un rientro nella loro terra.

Da qui, la nascita, nel 2005, di una nuova politica sperimentale dell'educazione, la quale permette agli studenti tibetani residenti in India di effettuare il corso di studi relativo alla scuola primaria in lingua tibetana. Questa politica è stata accolta con orgoglio dal popolo tibetano in esilio ed ha coinvolto l'intera comunità dei tibetani che vivono in India già dalle prime sperimentazioni.

All'interno di questa politica scolastica sperimentale si inserisce il progetto "Thap Shé Sarpà". Nell'analisi del contesto formativo-scolastico dei giovani tibetani in esilio, menzionato poc'anzi, emerge un elemento di criticità costituito dalla mancanza di continuità di questa politica educativa che si fonda sullo studio di tutte le materie scolastiche in lingua tibetana. Attualmente infatti, a partire dalla scuola media, fino ad arrivare alla formazione secondaria e quindi universitaria, non è assicurato agli studenti tibetani in esilio il diritto alla formazione nella lingua madre. L'interruzione dell'insegnamento in lingua tibetana al termine della scuola primaria è dovuto principalmente ad una totale assenza di insegnanti con le competenze necessarie per insegnare nei cicli scolastici successivi. La formazione di insegnanti in lingua tibetana per le scuole medie e superiori diventa una necessità per assicurare la continuità formativa scolastica agli studenti tibetani in esilio in India e per assicurare continuità a questa politica che il Governo Tibetano in Esilio sta promuovendo con successo.

Il progetto si propone quindi di intervenire nel processo di continuità della politica sperimentale di cui prima, aiutando a colmare quelle mancanze che ne impediscono la sua attuazione. Nello specifico, il progetto "Thap Shé Sarpà" ha come obiettivo quello di finanziare 24 borse di studio per un corso di studi superiore quadriennale nella città di Manali, di cui beneficeranno i giovani studenti tibetani più meritevoli in esilio in India, con lo scopo di preparare giovani insegnanti di materie sia umanistiche che scientifiche nella lingua tibetana ed assicurare alle future generazioni una solido bagaglio culturale-identitario da tramandare anche in terra straniera.