Nuovo attacco al trilinguismo grigionese: si ipotizza un’iniziativa per estromettere l’italiano dai piani di studio nei Grigioni di lingua tedesca
Durante la sessione di marzo 2012, nell’ambito del dibattito sulla revisione totale della legge scolastica cantonale, dopo un’accesa campagna fra fautori dello status quo (italiano e inglese) e sostenitori dell’inglese quale unica lingua seconda da impartire agli alunni della scuola elementare, il Gran Consiglio retico aveva riconfermato la propria volontà, seguendo le raccomandazioni del Governo, di mantenere l’insegnamento dell’italiano quale prima L2 dalla 3a elementare e dell’inglese quale seconda L2 dalla 5a elementare. Gli oppositori avevano immediatamente espresso la volontà di lanciare un referendum a favore dell’inglese. Ora questo stesso comitato referendario ha deciso di abbandonare l’idea del referendum contro la legge scolastica vigente per proporre, in autunno, un’iniziativa a favore dell’inglese quale unica lingua seconda nelle scuole elementari della parte tedescofona dei Grigioni.
Questa iniziativa, oltre a indebolire l’italiano e il trilinguismo cantonale, creerebbe un’insostenibile disparità di trattamento fra tedescofoni, che apprenderebbero un’unica L2 alle elementari, e italofoni/romanciofoni che studierebbero due L2 alle elementari. Inoltre ne conseguirebbero incompatibilità fra piani di studio e difficoltà nella mobilità intercantonale e intracantonale.
Nel 2008 il Cantone dei Grigioni aveva scelto d’investire nell’insegnamento precoce delle lingue secondarie, introducendo l’italiano dalla terza elementare e l’inglese dalla quinta. Nell’ambito dell’attuale revisione della legge scolastica il Governo cantonale si è mosso su più fronti a favore dello status quo, chiedendo continuità nelle scelte pedagogiche e strategiche di politica linguistica e scolastica.
Nel dicembre 2011, in vista del dibattito parlamentare, il mondo economico ha avanzato la proposta di rinunciare all’insegnamento dell’italiano e del romancio, proponendo di concentrare le energie degli insegnanti e degli alunni di scuola elementare su una sola lingua seconda. Quest’unica lingua dovrebbe essere l’inglese che a detta dei fautori di questa proposta costituirebbe, molto meglio dell’italiano, uno strumento di grande utilità all’interno di una società globalizzata.
Questa idea ha raccolto anche il favore di chi è convinto che due lingue seconde alla scuola elementare pregiudichino o perlomeno indeboliscano l’apprendimento della lingua madre, che nei Grigioni coincide in buona parte con il tedesco. A completare lo scenario delle possibili opzioni c’è poi chi manterrebbe l’insegnamento di due lingue seconde alla scuola elementare, invertendo però l’ordine di successione: ovvero inglese dalla terza elementare e italiano dalla quinta elementare.
Le argomentazioni degli iniziativisti, stando ai quali con l’approvazione dell’iniziativa non cambierebbe nulla per gli italofoni e i romanciofoni grigionesi perché – così sostengono i promotori dell’iniziativa - gli italofoni e i romanciofoni già crescono bilingui in casa, non convincono perché non corrispondono neppure alla realtà. Nei Grigioni i bambini di madrelingua italiana e romancia apprendono il tedesco a scuola, non in casa. L’iniziativa produrrebbe quindi una chiara e irragionevole disparità: perché i bambini del Grigioni italiano e della Romancia dovrebbero apprendere due lingue seconde, mentre i loro coetanei dell’area germanofona solo una? Una simile scelta controcorrente del Cantone dei Grigioni, mentre negli altri Cantoni svizzeri si insegnano due lingue precoci, diminuirebbe anche l’attrattiva del Cantone e scoraggerebbe famiglie e professionisti a trasferirsi nei Grigioni. È difficile comprendere perché un Cantone con tante potenzialità debba rinunciare a valorizzarle.
Se l’iniziativa avrà successo, verrà probabilmente trattata dal Gran Consiglio durante la sessione autunnale 2013 e sottoposta a votazione popolare nella primavera 2014.