Mentre molte lingue europee sono a rischio estinzione digitale, la Commissione europea spesso si ostina a usare solo l'inglese
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha recentemente pubblicato il rapporto “La lingua italiana nell’era digitale” in cui si dimostra che l’italiano, come la maggioranza delle lingue europee, rischia di scomparire da Internet.
Questo rapporto deve certamente interessare alla Commissione europea, recentemente sanzionata dal Mediatore europeo proprio perché raramente essa usa tutte le lingue ufficiali dell’Unione per le consultazioni pubbliche sul suo sito istituzionale. I documenti che dovrebbero essere alla base di iniziative legislative europee, conclude il Mediatore, spesso sono disponibili solo in inglese, prefigurando un’ingiusta discriminazione contro l’82% dei cittadini europei.
Non è ammissibile che le consultazioni pubbliche sulla cui base saranno intraprese iniziative legislative europee restino appannaggio dei soli paesi anglofoni. La comunicazione europea deve essere aperta, democratica e multilingue. Le solite ragioni di “contenimento dei costi” o di “pragmatismo” altro non sono che un paravento.
La Commissione deve quindi rispettare i trattati e pubblicare in Internet i documenti per le consultazioni pubbliche in tutte le lingue, contribuendo in questo modo a contrastare il deficit democratico dell’Unione e l’estinzione delle sue lingue ufficiali nella Rete.