Sabato 1 dicembre 2012 (h. 21.30) Mario Migliucci fa rivivere a Roma, presso l'Officina Culturale Via Libera (Via dei Furi 25/27) le vicende del "Doktoro Esperanto", spettacolo ispirato dal libro "Una voce per il mondo" di Vitaliano Lamberti. Lo spettacolo, che ha debuttato al Teatro dell'Orologio nel 2007, ruota intorno al tema della non comunicazione e alla figura di Ludovico Zamenhof, riconosciuto nel 1959 dall'Unesco come una delle grandi figure dell'umanità. Il Doktoro Esperanto, infatti, è lo pseudonimo scelto da quest'ultimo per presentare al mondo uno strumento totalmente nuovo per superare i muri e le torri di babele. Una lingua non etnica per superare gelosie e rancori: l'esperanto.
Il ricordo di Zamenhof, a cui sono dedicate vie e monumenti in Italia e tutto il mondo, continua ad essere vivo non solo nelle comunità esperantiste e tre anni fa, nel 150° anniversario della nascita, Google gli ha dedicato un doodle. Recentemente a lui è stata intitolata la sala riunioni della Direzione Aeroportuale ENAC di Bologna presso l'aeroporto "G. Marconi" . Del Doktoro Esperanto, spiega Migliucci, mi ha colpito "la sua capacità di perseguire un ideale tramite una pratica concreta: ideare uno strumento di intercomprensione accessibile a tutti gli uomini."
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