Il Parlamento europeo ha approvato il pacchetto legislativo con cui nasce il brevetto unico Ue trilingue attraverso lo strumento della cooperazione rafforzata fra 25 Paesi su 27. Italia e Spagna che si sono battute contra la discriminazione del trilinguismo, e recentemente vincitrici presso la Corte di Giustizia contro i bandi UE trilingui, rimangono fuori dalla cooperazione rafforzata.
Questa volta però l’esito alla Corte di Giustizia del ricorso italo-spagnolo non è scontato, considerando l’intervento dell'avvocato generale Yves Bot che, basandosi sul principio della separazione dei poteri fra le istituzioni dell’Unione, da una parte suggerisce alla Corte di respingere i ricorsi dei due Stati circa la cooperazione rafforzata, mentre dall’altra specifica che la questione linguistica dovrebbe essere affrontata attraverso un atto separato, adottato all’unanimità dagli Stati membri partecipanti.
«Il ricorso di Italia e Spagna contro il brevetto trilingue pone di nuovo con forza il problema della discriminazione linguistica, e quindi anche economica, all’interno dell’Unione Europea», commenta il Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto Giorgio Pagano.
«Perché questa diventi a tutti gli effetti una federazione democratica, politicamente forte e non più vittima di pre-potenti poteri, c’è bisogno di una lingua federale che ponga tutti gli Stati sullo stesso piano, invece di accentuare gli squilibri già esistenti.
Se i giovani capiscono che possono spazzare via la vecchia classe dirigente asservita e corrotta diventando patrioti europei allora la svolta sarà concreta e definitiva. Altrimenti continueranno ad essere utili idioti della Repubblica degli stagisti piuttosto che dei precari o degli indignati», conclude Pagano.