E' nato "CLIQ – Certificazione Lingua Italiana di Qualità", l’acronimo che rivoluziona la certificazione della conoscenza della lingua italiana all’estero.
E' lo stesso Ministro degli Esteri Giulio Terzi ad annunciare il lancio del nuovo sistema di certificazione unificato, che consentirà all’Italia di disporre di un marchio di qualità linguistica chiaramente identificabile dal pubblico straniero desideroso di studiare l’italiano.
L'iniziativa ha preso ufficialmente il via mercoledì 06 Febbraio 2013 alla Farnesina al termine dell'incontro tra lo stesso Terzi e i rappresentanti dei quattro enti certificatori della conoscenza della lingua italiana per stranieri: Giovanni Paciullo, Pro Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Massimo Vedovelli Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Guido Fabiani, Rettore dell’Università degli Studi Roma Tre e Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri. E’ grazie all’impegno comune del Ministero e dei quattro enti – ha sottolineato il capo della diplomazia italiana – che è stato possibile varare il nuovo certificato.
Il nuovo sistema e' in linea con gli standard scientifici fissati dal Consiglio d’Europa nel “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue”, è conforme alle migliori pratiche internazionali di certificazione linguistica e consente di superare il problema della frammentazione delle offerte di studio destinate agli studenti di italiano nel mondo.
"Le nostre ambasciate, i consolati e gli istituti italiani di cultura -ha dichiarato Terzi- sono gia' pronti per assicurare la massima diffusione della CLIQ in tutti i Paesi e in tal senso e' stata sottoscritta una specifica convenzione tra Ministero e Associazione CLIQ".
Per gli Stati Uniti, "mercato" dove la domanda di italiano e' in crescita, e' stato previsto che il nuovo certificato potrà essere rilasciato agli studenti che supereranno l’esame di italiano dell’Advanced Placement Program (APP), che consente di acquisire in anticipo crediti spendibili presso importanti Università americane e di altri Paesi. Un modello che il Ministero degli Affari Esteri intende incoraggiare presso tutte le istituzioni scolastiche nel mondo dove si insegna l’italiano.