Bolzano - Il progetto di ricerca ha coinvolto 16 bambini cresciuti in Alto Adige che al momento della prima misurazione frequentavano la scuola primaria. “Grazie alla disponibilità delle famiglie ed alla strumentazione dell’Università San Raffaele è stato possibile misurare la materia grigia di questi bambini”, ha spiegato la prof. Franceschini, direttrice del Centro competenza lingue. I risultati della ricerca sono significativi, tanto che la prestigiosa rivista Cortex ha ritenuto di pubblicarli: è stata individuata un’area celebrale che sviluppa una maggiore densità di materia grigia, nel caso dei bambini plurilingui. È stata definita un “luogo interattivo per il talento multilingue”.
In secondo luogo, confrontando i risultati con uno studio fatto precedentemente su un campione di adulti, è emerso che il cervello dei bambini coinvolti nella ricerca risulta più simile a quello degli adulti bilingui che monolingui. “Da questo si può dedurre che già i primi anni di vita passati in un contesto plurilingue sono incisivi per la formazione e per lo sviluppo delle strutture neuro-cognitive future”, riassume la prof. Franceschini. La ricerca ha implicato due misurazioni a distanza di circa un anno. Si tratta del primo studio longitudinale di questo genere.
Un’ulteriore fase della ricerca, basata su un test che misura la capacità di focalizzare l’attenzione e di risolvere i conflitti, ha portato ad un’altra importate constatazione: i bambini con un’alta competenza plurilingue sono significativamente più veloci e più accurati nello svolgere il test cognitivo rispetto ai bambini con una competenza linguistica minore. “Come dire: i bambini plurilingui sviluppano automaticamente anche altre capacità cognitive”, concludono i ricercatori.
In secondo luogo, confrontando i risultati con uno studio fatto precedentemente su un campione di adulti, è emerso che il cervello dei bambini coinvolti nella ricerca risulta più simile a quello degli adulti bilingui che monolingui. “Da questo si può dedurre che già i primi anni di vita passati in un contesto plurilingue sono incisivi per la formazione e per lo sviluppo delle strutture neuro-cognitive future”, riassume la prof. Franceschini. La ricerca ha implicato due misurazioni a distanza di circa un anno. Si tratta del primo studio longitudinale di questo genere.
Un’ulteriore fase della ricerca, basata su un test che misura la capacità di focalizzare l’attenzione e di risolvere i conflitti, ha portato ad un’altra importate constatazione: i bambini con un’alta competenza plurilingue sono significativamente più veloci e più accurati nello svolgere il test cognitivo rispetto ai bambini con una competenza linguistica minore. “Come dire: i bambini plurilingui sviluppano automaticamente anche altre capacità cognitive”, concludono i ricercatori.